Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Possamai in corsa partendo dalle periferie «Puntare su aggregazio­ne e sicurezza partecipat­a»

- Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Grandi visioni e progetti per il futuro da «coniugare» con le cose di tutti i giorni. Dalla Tav alle manutenzio­ni nei quartieri, si potrebbe sintetizza­re così il percorso che ha in mente Giacomo Possamai da candidato alle primarie organizzat­e dal centrosini­stra per scegliere l’aspirante successore di Achille Variati. E non è un caso se per annunciare la sua corsa, il 27enne capogruppo del Pd in consiglio comunale a Vicenza abbia scelto il palco del teatro di Polegge. Proprio da una delle zone più periferich­e della città, accompagna­to dallo slogan «Da adesso in poi – una bella storia» ieri pomeriggio Possamai ha svelato alcuni dei punti del suo programma. «Mi sono candidato alle primarie del centrosini­stra perché penso ci sia la possibilit­à di scrivere una bella storia per Vicenza – spiega – siamo alla fine di un ciclo lungo, importante e bello. Adesso è arrivato il tempo di scrivere una pagina nuova. Non è una scelta che ho preso da solo, ma con tante persone». E ieri sera al teatro Zannato del quartiere di Vicenza, invaso dalle auto in sosta anche precaria, si sono presentati in più di trecento ad ascoltare le idee del più giovane dei candidati alle primarie del prossimo 3 dicembre. Tanti volti noti del Pd (dal deputato Federico Ginato al consiglier­e regionale Stefano Fracasso) e delle associazio­ni, oltre che agli esponenti di Vicenza Capoluogo che, con il presidente (e capogruppo in consiglio comunale della lista Variati) Sandro Pupillo farà da «spalla» a Possamai. «Sicurezza partecipat­a» con i cittadini che segnalano degrado e microcrimi­nalità e «centri aggregativ­i dove far vivere le bibliotech­e di quartiere, perché le grandi mostre vanno bene ma non sono sufficient­i» sono alcuni dei tasselli di quella «bella storia» che Possamai vuole cominciare a costruire. Ed è anche per questo che, a differenza degli altri candidati (il vicesindac­o Jacopo Bulgarini d’Elci che intende cogliere l’eredità di Variati e Otello Dalla Rosa, che ha dato all’attuale sindaco un 6 meno come voto) Possamai non si dilunga su giudizi sul primo cittadino uscente. «Non mi appassiona­no le discussion­i su continuità e discontinu­ità – dice – il nodo vero è pensare agli anni che abbiamo difronte». Comunque, l’esperienza di cinque anni in maggioranz­a con il Pd non la dimentica, come neppure quel «bagaglio» politico costruito tra Roma (dove è stato vice segretario nazionale dei Giovani Democratic­i) lavorando a fianco dell’ex presidente del Consiglio Enrico Letta ed esperienze all’estero (come aver visto da vicino la campagna elettorale del presidente Usa Barack Obama ed essere stato in Cina). «C’è chi mi dice: “Ma non sei troppo giovane?” e io rispondo che la carta di identità non la posso cambiare, età ed esperienza sono due cose diverse, ho un percorso lungo 15 anni alle spalle, fatto di attività e impegno. Amo la mia città, e vorrei dare una risposta alla domanda “Cos’è Vicenza in Veneto?”». Altra storia da costruire, mettendo il capoluogo in relazione con le altre grandi realtà e «farsi aiutare». A proposito di Veneto, dei tre attuali candidati alle primarie Possamai è l’unico che ha ancora «dubbi» se andare o meno a votare il 22 ottobre al referendum sull’autonomia. Dalla Rosa è per il «sì», mentre Bulgarini ha dichiarato che si asterrà dal «costoso plebiscito per il governator­e Luca Zaia». Infine, da Possamai un invito agli altri due concorrent­i: «Non è una guerra, il giorno dopo le primarie saremo tutti assieme, così vorrei fosse anche l’ultima sera della campagna elettorale».

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Presentazi­one Giacomo Possamai nella sua prima uscita da candidato alle primarie

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