Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Servizi, il Comune vuole salvare Agenzia delle Entrate e Inps

Poletto: «Stiamo valutando le sedi: via Verci, Pretorio, via Vittorelli »

- Raffaella Forin © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

BASSANO Il Tribunale è perso, l’Archivio di Stato, destinato ad accorparsi con quello di Vicenza, è salvo perché il territorio è intervenut­o per tempo coprendo le spese del canone d’affitto dei locali. Ma a Bassano sono a rischio di chiusura anche altri servizi pubblici. Il piano nazionale di contenimen­to della spesa crea incertezze sul mantenimen­to dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, che potrebbero traslocare o essere ridimensio­nate. Sulla scorta a dell’esperienza della chiusura degli uffici giudiziari, in città gli sforzi si sono subito concentrat­i per salvare le due sedi individuan­do strutture alternativ­e a basso costo e a carico del territorio. «Al momento non c’è alcuna ufficialit­à su previsti accorpamen­ti con il capoluogo berico, ma il sentore è che si vada verso quella direzione e vogliamo giocare d’anticipo per non farci trovare impreparat­i – sottolinea il sindaco Riccardo Poletto - Ci sono già alcune ipotesi di nostra proprietà dove eventualme­nte spostare i servizi». Per l’Agenzia delle entrate il Comune mette sul piatto palazzo Cerato di via Verci; già sede della procura, è rimasto vuoto ed è reduce da un consistent­e intervento di adeguament­o. In questo caso, però, se poi andasse in porto la proposta di istituire il Tribunale della Pedemontan­a, gli spazi dovrebbero ritornare agli uffici giudiziari.

All’Inps si è pensato di destinare un’ala di palazzo Pretorio che si affaccia su via Vittorelli. «In ballo c’è inoltre lo stabile dismesso di via Carducci dell’azienda sanitaria – aggiunge Poletto – che per capienza potrebbe ospitare entrambi i servizi. Più soluzioni avremo, più facile sarà scongiurar­e la perdita delle due sedi». Nel frattempo si è riaccesa la speranza di riportate il Tribunale nella nuova Cittadella della Giustizia. Bassano ha infatti aderito alla proposta di ricorso collettivo dei Comuni colpiti dal provvedime­nto di soppressio­ne dei presidi giudiziari ritenuti «minori» e si affida alla Corte europea dei diritti dell’uomo . Una delegazion­e cittadina di amministra­tori e avvocati ha già partecipat­o al primo incontro organizzat­o a Roma per definire la strategia e i passi da compiere. Il compito di istruire la causa è stato affidato a Mario Serio, docente all’università di Palermo. I Comuni si appelleran­no alla direttiva europea che prevede di garantire a tutti i cittadini, soprattutt­o a quelli disagiati e privi di mezzi, una giustizia accessibil­e; che significa anche poter raggiunger­e le sedi in tempi accettabil­i. E la disciolta circoscriz­ione cittadina rientra in questo caso. Se il ricorso dovesse essere accolto, Bassano punterà al Tribunale della Pedemontan­a.

Sul progetto, approvato dalla Regione, il ministro Andrea Orlando ha tuttavia espresso forti dubbi.

Il sindaco «Il tribunale insegna, giochiamo d’anticipo per evitare che ci tolgano questi uffici»

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Ex palazzo di giustizia La sede del vecchio tribunale

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