Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Servizi, il Comune vuole salvare Agenzia delle Entrate e Inps
Poletto: «Stiamo valutando le sedi: via Verci, Pretorio, via Vittorelli »
BASSANO Il Tribunale è perso, l’Archivio di Stato, destinato ad accorparsi con quello di Vicenza, è salvo perché il territorio è intervenuto per tempo coprendo le spese del canone d’affitto dei locali. Ma a Bassano sono a rischio di chiusura anche altri servizi pubblici. Il piano nazionale di contenimento della spesa crea incertezze sul mantenimento dell’Agenzia delle Entrate e dell’Inps, che potrebbero traslocare o essere ridimensionate. Sulla scorta a dell’esperienza della chiusura degli uffici giudiziari, in città gli sforzi si sono subito concentrati per salvare le due sedi individuando strutture alternative a basso costo e a carico del territorio. «Al momento non c’è alcuna ufficialità su previsti accorpamenti con il capoluogo berico, ma il sentore è che si vada verso quella direzione e vogliamo giocare d’anticipo per non farci trovare impreparati – sottolinea il sindaco Riccardo Poletto - Ci sono già alcune ipotesi di nostra proprietà dove eventualmente spostare i servizi». Per l’Agenzia delle entrate il Comune mette sul piatto palazzo Cerato di via Verci; già sede della procura, è rimasto vuoto ed è reduce da un consistente intervento di adeguamento. In questo caso, però, se poi andasse in porto la proposta di istituire il Tribunale della Pedemontana, gli spazi dovrebbero ritornare agli uffici giudiziari.
All’Inps si è pensato di destinare un’ala di palazzo Pretorio che si affaccia su via Vittorelli. «In ballo c’è inoltre lo stabile dismesso di via Carducci dell’azienda sanitaria – aggiunge Poletto – che per capienza potrebbe ospitare entrambi i servizi. Più soluzioni avremo, più facile sarà scongiurare la perdita delle due sedi». Nel frattempo si è riaccesa la speranza di riportate il Tribunale nella nuova Cittadella della Giustizia. Bassano ha infatti aderito alla proposta di ricorso collettivo dei Comuni colpiti dal provvedimento di soppressione dei presidi giudiziari ritenuti «minori» e si affida alla Corte europea dei diritti dell’uomo . Una delegazione cittadina di amministratori e avvocati ha già partecipato al primo incontro organizzato a Roma per definire la strategia e i passi da compiere. Il compito di istruire la causa è stato affidato a Mario Serio, docente all’università di Palermo. I Comuni si appelleranno alla direttiva europea che prevede di garantire a tutti i cittadini, soprattutto a quelli disagiati e privi di mezzi, una giustizia accessibile; che significa anche poter raggiungere le sedi in tempi accettabili. E la disciolta circoscrizione cittadina rientra in questo caso. Se il ricorso dovesse essere accolto, Bassano punterà al Tribunale della Pedemontana.
Sul progetto, approvato dalla Regione, il ministro Andrea Orlando ha tuttavia espresso forti dubbi.
Il sindaco «Il tribunale insegna, giochiamo d’anticipo per evitare che ci tolgano questi uffici»