Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Vicenza, un giro a vuoto
Posticipo pomeridiano amaro per la squadra di Colombo: dopo un primo tempo molto positivo i biancorossi subiscono l’arrembaggio emiliano. Decide la rete di Riverola
REGGIO EMILIA Il bunker biancorosso resiste 80’, poi il gioiello di Marti Riverola infiamma il Mapei Stadium. E così il Vicenza s’inchina, arrendendosi all’evidenza del primo ko stagionale, arrivato dopo un ottimo primo tempo ma con una ripresa largamente al di sotto delle attese.
Alla fine è 1-0, l’esame di maturità, a seguire il pensiero di Alberto Colombo, è fallito. Una sola sorpresa nelle formazioni: Comi vince come previsto il ballottaggio con Ferrari, mentre a centrocampo arriva l’esordio di Tassi, prelevato l’ultimo giorno di mercato estivo da Moreno Zocchi. Sul campo va in scena per il primo quarto d’ora la protesta comune delle due tifoserie, schierate compatte contro la decisione di far disputare la partita alle 18.30 e non in serale: «Scusate se lavoriamo», recita un sarcastico striscione appeso sugli spalti. E proprio Comi ha subito due occasioni clamorose per sbloccare il risultato: la prima dopo appena quaranta secondi, con Giraudo che crossa, Tassi che fa da torre per l’ex centravanti della Pro Vercelli e per un soffio non arriva la correzione vincente. La seconda all’8’, quando è ancora Comi a costringere Facchin a un salvataggio miracoloso proprio sulla linea di porta. In attesa di conoscere il nome del nuovo allenatore, sulla panchina della Reggiana va la coppia formata da La Rosa e Tedeschi, che esclude Cesarini e punta sul 4-2-3-1, con Bobb mediano e con Altinier a giostrare da punta.
Il Vicenza è quello visto fin qui: aspetta sornione per poi ripartire e ha un Giacomelli a tratti molto ispirato. La prima chance per la Reggiana arriva al 26’, quando Napoli spedisce a lato non di molto. Il 4-3-3 di Colombo è solido, pronto a sfruttare le debolezze altrui, mentre l’avversario tradisce evidenti insicurezze dovute al caos societario e all’esonero di Leonardo Menichini, che non ha ancora un sostituto certo a diversi giorni di distanza. Il primo tempo scorre lento e senza sussulti, fino al 45’, quando Giacomelli ancora una volta mette in difficoltà Facchin. E così, mentre nell’intervallo il diesse Zocchi si limita ai microfoni Rai a un breve ma significativo passaggio sulla spinosa questione societaria («Abbiamo deciso insieme ai ragazzi di lasciare fuori i problemi societari, ma fino adesso non ci sono problemi: non ci hanno fatto mancare niente e ci hanno sempre trattato bene»), nella ripresa la Reggiana sale in cattedra e prende il comando delle operazioni, mentre il Vicenza accusa un calo fisico evidente.
Corre ai ripari Colombo, che effettua tre cambi in pochi minuti e che punta a un robusto ricambio davanti, dove viene stravolto il tridente offensivo, modificato per due terzi della formazione titolare. La rovesciata di Carlini al 27’ regala l’illusione del gol alla Reggiana e poi è Cesarini, sganciato in campo come arma letale da La Rosa, a innescare Crocchianti che sfiora di testa ancora una volta l’1-0. Il Vicenza si chiudefuria di insistere, è Riverola a sbloccarla con un gol magnifico di controbalzo dalla distanza che sorprende l’incolpevole Valentini. La Reggiana si chiude, Cesarini fallisce il raddoppio al 43’, Milesi di testa sale in cielo ma fallisce di poco il bersaglio. Ma il Vicenza non riesce più a risalire e deve arrendersi al primo ko stagionale. Tutta la delusione di Alberto Colombo, emerge nell’immdiato dopogara, quando il tecnico dei biancorissi ai microfoni di Raisport non si tira indietro e disegna una sintesi molto sincera, come suo solito.
«Purtroppo non siamo riusciti a superare questo esame di maturità. Abbiamo fatto un buon primo tempo, nella ripresa ci siamo fatti schiacciare: la verità è che in questo momento non siamo da vertice. Ho cercato di cambiare nella ripresa per far salire il baricentro ma la mossa non ha funzionato a dovere».