Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Parco Vecchio a rischio chiusura Il quartiere si ribella con la petizione
I residenti dei Ferrovieri: «Spazio sociale aperto da difendere»
VICENZA
Il quartiere vuole che il «Parco vecchio» resti aperto, e raccoglie le firme da inviare al Comune, contro il progetto di chiusura serale. Perché «il parco rappresenta un polmone vivo del quartiere, spazio di integrazione e di condivisione dei residenti che perderebbero, in particolare per quanto riguarda le ore serali, un importante luogo di aggregazione».
Succede ai Ferrovieri, nel quadrangolo verde fra via Chiesa, via Filzi, via Corridoni e via Toti. A fare da quinte, le case a schiera su due piani costruite un secolo fa per chi lavorava in ferrovia.
A fine estate, il Comune ha fatto recintare il prato, che comprende il parco giochi e le panchine frequentate da famiglie, ragazzi e anziani. C’erano stati episodi di vandalismo e qualche protesta per gli schiamazzi serali. L’amministrazione ha così deciso di circondare da un cancello quello che era sempre stato un prato aperto, contornato solo da un basso muretto di cemento e dai platani. Ora i lavori sono conclusi: la recinzione c’è, ma i cancelli sono sempre aperti. Ancora per poco. A breve si chiuderà.
«In Circoscrizione dicono che è in programma un nuovo orario di apertura – dice Chiara Spadaro, fra le residenti del gruppo che ha promosso le firme –. Ma per il quartiere si chiuderebbe uno spazio di socialità importante utilizzato da tante fasce sociali. Dai ragazzi alle famiglie che la sera mangiano il gelato sulle panchine, dai bambini che giocano sulle giostre agli anziani che sui tavoli giocano a carte».
La richiesta immediata è un’assemblea pubblica per condividere la «gestione dei parchi gioco pubblici del quartiere e della città nel suo complesso», orari di apertura «coerenti con l’attuale frequentazione del parco da parte dei residenti (quindi con un’apertura prolungata la sera dopo cena)» e la soluzione partecipata dei problemi «senza ricorrere a divieti o chiusure di spazi».
Circa quaranta le firme raccolte in due settimane. Per i promotori «la sicurezza percepita dei residenti non aumenta recintando e regolamentando le aree verdi», anzi, «gli spazi di socialità sono un buon antidoto alle problematiche sociali e al degrado, in quanto, se attraversati e vissuti, migliorano il benessere e la qualità della vita percepiti dai residenti». L’obiettivo è portare la petizione all’assessorato alla Partecipazione e quello alla Sicurezza.