Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Sistema idrico unico, fusione «quasi fatta»: all’appello manca solo il Comune di Nanto

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VICENZA

L’unico che manca all’appello, ora, è il Comune di Nanto, che si esprimerà oggi in Consiglio comunale. Per il resto, gli altri 68 Comuni hanno detto sì. E dunque, la fusione fra Acque vicentine e Avs (Alto vicentino servizi) è ormai cosa fatta. Ieri ad esprimersi sono stati Grumolo e Vicenza. Nel capoluogo la discussion­e ha tenuto banco in Consiglio comunale, dove la delibera della fusione è stata licenziata con 23 voti a favore e 2 contrari (Ferrarin e Zaltron del M5S). «Vogliamo rimanere una società con un forte legame con il territorio» dichiara il presidente di Acque vicentine, Angelo Guzzo. «Questa operazione guarda con lungimiran­za al futuro - osserva l’assessore alle Risorse economiche, Michela Cavalieri per saper dare maggiori risposte, anche in termini di investimen­ti, alle generazion­i future». Il prossimo passo è l’approvazio­ne da parte del Consiglio comunale di Nanto, oltre il quale arriverà la firma sul progetto di fusione da parte delle due realtà, attesa per venerdì. Questo porterà alla nascita di una società da 70 milioni di euro di fatturato con circa 300 dipendenti e di proprietà di 69 soci, che non sono altro che i 69 Comuni dove operano le due aziende (38 per Alto vicentino servizi e 31 per Acque vicentine). In questi territori la nuova società gestirà 7600 chilometri di acquedotto e fognatura, con un bacino di 550 mila abitanti serviti e una mole di investimen­ti che si aggira attorno ai 30 milioni di euro all’anno. Una nuova società che si chiamerà «Viacqua» e che, nei piani delle due realtà, dovrebbe diventare operativa «nei primi giorni del prossimo anno». A guidare l’ente è previsto un cda a 5 membri, di cui 3 nominati dai 10 Comuni che contano il 50 per cento (+ 1) degli abitanti totali, e gli altri 2 membri riservati ai Comuni minori. Al di sopra del Cda, però, ci sarà l’assemblea dei soci e l’assemblea di coordiname­nto, anche qui con rappresent­anza territoria­le, più una commission­e territoria­le di 6 amministra­tori di ogni area (sindaci o assessori). E però, nonostante la fusione, «Viacqua» non sarà l’unica azienda del settore idrico della provincia, perché rimarranno Etra, che opera nel bassanese, e «Agno Chiampo Ambiente», attiva nell’ovest vicentino.

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