Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Multe non pagate dai soldati Usa Il Comune aspetta 800 mila euro
VICENZA Oltre undicimila multe staccate in tre anni e meno del 20 per cento pagate.
Ovvero quattro su cinque rimangono sulla carta, con un ammanco, per le casse comunali, che corrisponde, circa, a 800 mila euro.
I furbetti delle sanzioni, stavolta, non sono vicentini. Perché i dati del comando di Polizia locale di contrà Soccorso Soccorsetto, risuonati ieri in Consiglio comunale, sono riferiti a cittadini stranieri.
E in particolare di cittadini americani. La comunità Usa di stanza a Vicenza, forte di circa 12 mila persone (militari e civili), è infatti una di quelle più rappresentate nei dati resi noti ieri in Consiglio comunale.
A porre il tema in sala Bernarda è un’interrogazione presentata dal consigliere Daniele Ferrarin (Movimento cinque stelle), che chiede i dati sulle multe non pagate da parte di cittadini stranieri - e in particolare americani - per gli accessi abusivi alla Ztl (Zona a traffico limitato). E i numeri sono degni di nota. Secondo i dati portati in aula dall’assessore alla Sicurezza, Dario Rotondi, negli ultimi tre anni le multe a cittadini stranieri per violazione dell’area pedonale ammontano a 11 mila 199 verbali, di cui 3511 violazioni commesse dai rappresentanti della comunità Usa, per un corrispettivo totale di 919.804 euro. Di questa somma, però, il Comune ha incassato meno del 20 per cento, ovvero meno di una su cinque, pari a 154 mila euro, con un ammanco di quasi 800 mila euro.
«Non va bene - dichiara Ferrarin - perché il Comune finora non ha mai fatto nulla per incassare queste somme?».
La risposta arriva a stretto giro: «Per quanto concerne le sanzioni da notificare alla comunità americana - afferma Rotondi - dal marzo scorso il comando di polizia locale ha avviato una serie di contatti e accordi con il comando militare statunitense per agevolare le procedure di notifica, collaborando direttamente con i carabinieri della Setaf (Southern european task force, ndr) della caserma Ederle».
Insomma, servono precisi accordi per saltare le maglie della burocrazia.