Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ligabue fa acquisizioni in Olanda Rilevata la Maas nel porto di Rotterdam: nuove attività nei ricambi
VENEZIA Non più solo catering per navi cargo e da crociera e non più solo servizi di gestione delle residenze per chi viva su piattaforme petrolifere in mare o accanto a pozzi di estrazione nei deserti. Il gruppo Ligabue, acquistando la olandese Maas Shipstores, da oggi provvederà anche a reperire, stoccare e fornire pezzi di ricambio, utensili e parti tecniche alle imbarcazioni che arrivano nei porti e nel minor tempo possibile. «È una delle più importanti operazioni di acquisizione del gruppo da sempre – ha sottolineato ieri il presidente, Inti Ligabue – sia per fatturato in dote, circa 30 milioni, sia per la sua rilevanza strategica: possiamo allargare la platea di clienti ed il portafoglio di servizi offerti».
Il gruppo veneziano, in sintesi, già da anni nel porto di Rotterdam, ha comperato una attività che si trova poco lontano e in qualche difficoltà. «Un po’ tutto il comparto navale sta attraversando un brutto periodo – spiega ancora Ligabue – e la politica delle banche olandesi nei confronti del settore non ha certo aiutato». L’asset comunque è promettente. L’effetto previsto è di portare Ligabue a sfiorare i 350 milioni di fatturato nel 2018, contro i circa 300 attesi per quest’anno. «A comprare una società straniera questa volta è un’insegna italiana e siamo sicuri di aver scelto una realtà di eccellenza. Con integrazioni e sinergie i risultati non mancheranno. Mi ha anche dato una particolare soddisfazione leggere nei volti dei lavoratori e delle loro famiglie il sollievo per la soluzione finalmente concreta che si offre al loro futuro e, in un certo senso – fa ancora notare il presidente - la sorpresa da parte loro per aver incontrato italiani evidentemente diversi dal solito cliché». Oggi Ligabue, che preparando le celebrazioni per i 100 anni di attività, nel 2019 «con una grande festa a Venezia», è presente in oltre 400 punti di operatività in 16 Paesi, dall’Africa al Sud America, dall’Europa al Kazkhstan, alla Russia. I dipendenti sono oltre seimila.