Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Chili di droga per Campo Marzo Arrestati grossisti e corrieri
I carabinieri hanno fermato quattro nigeriani che trasportavano e rivendevano marijuana arrivata dal Sud. Perquisizioni in centro città
VICENZA Chili e chili di marijuana di buona qualità destinati a Vicenza, allo spaccio al minuto, quasi esclusivamente alla piazza di Campo Marzo e limitrofi. Carichi di circa dieci chili alla volta, quasi ogni mese, che viaggiavano chiusi nel cellophan e nascosti in un trolley, al seguito di corrieri donne che partivano in treno dal Napoletano, pedine di una più ampia organizzazione criminale a quanto pare nigeriana.
Un business illegale da migliaia di euro solo per il capoluogo berico. Un traffico importante alimentato dalla domanda, uno spaccio diffuso nell’area verde di fronte alla stazione che i carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza hanno sgominato nell’ambito dell’operazione «Princess» arrestando i grossisti, una coppia di conviventi nigeriani, e nel corso delle indagini, tra fine febbraio e inizio aprile, anche due concittadine che stavano recapitando lo stupefacente in città. Allora, nelle due occasioni, alle donne corriere erano stati sequestrati oltre dodici chili di marijuana in tutto, anche se una parte del carico, almeno in un caso, deve essere stato consegnato nel corso di alcune fermate del viaggio in treno, come Roma e Padova.
Ma per gli investigatori la «filiera» era ben più ampia e ramificata. Al vertice, a livello locale, c’erano appunto i due grossisti, la coppia arrestata, Joy Idaho, 34 anni, e il compagno Lucky Joseph di 41, residenti in contra’ San Francesco con il figlio, ora affidato ai servizi sociali. Erano in contatto con chi, evidentemente ad un gradino superiore, inviava loro la droga dalla Campania, pagandola secondo le prime informazioni circa 1500 euro al chilo, guadagnandoci a quanto risulta almeno il triplo una volta rivenduta. Passandosela decisamente bene tra tv di ultima generazione in casa e costosi smartphone.
Ma loro, regolari in Italia dove vivono da 7 anni e ufficialmente senza lavoro, una volta ottenuta la droga non si sporcavano la faccia e le mani per piazzarla sulle piazze locali. A quanto emerso si servivano di intermediari: erano questi che avevano i contatti diretti con gli spacciatori, ai vari livelli, che «registravano» i loro ordini e consegnavano loro la marijuana in piccole porzioni, di solito dai 10 ai 30 grammi per volta (10 euro il costo a cui la marijuana veniva ceduta a Campo Marzo e dintorni al minuto). Quando, giovedì mattina, i carabinieri del tenente colonnello Giuseppe Bertoli e del luogotenente Marco Ferrante hanno perquisito la casa dei grossisti, in contra’ San Francesco, hanno fatto scattare l’arresto in flagranza della coppia. Hanno infatti rinvenuto, in parte nascosti in vari punti dell’appartamento, circa 300 grammi di marijuana – suddivisa in oltre dieci involucri -, oltre a 3 mila euro, bilancini di precisione (per pesare i chili o fino agli etti, a seconda dei casi) e materiale, come centinaia di bustine di plastica, per confezionare la droga in partite più piccole. Tutto posto sotto sequestro. Ma l’arresto per i due conviventi è stato «doppio». È stata infatti notificata loro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere relativa agli altri episodi precedenti, del primo semestre 2017, durante il quale sono state arrestate anche due corrieri donne che dovevano far avere loro i grossi carichi, di 7,5 e 5 chili.