Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caffé Moresco, c’è l’ultimatum «Deve riaprire entro fine anno» Il Comune: «Altrimenti lo sistemiamo noi». Ora è affidato agli alpini
VICENZA Due anni e mezzo senza un’anima viva è abbastanza. Anzi, è il tempo massimo che si è concesso il Comune per attendere che il caffè Moresco rinasca. Passata (anche) questa scadenza, rianimare lo storico caffè all’esedra di Campo Marzo per Palazzo Trissino sarà un obbligo. «Se entro fine anno non troveremo un accordo per la gestione del bar - dichiara il consigliere delegato a Campo Marzo, Stefano Dal Prà Caputo - inizieranno i lavori di sistemazione e organizzeremo in qualche modo delle aperture spot in primavera, non possiamo aspettare oltre». Ecco la strategia che Palazzo Trissino sta studiando per dare una nuova vita a un’attività storica come il Caffè Moresco, nel passato di Vicenza ritrovo di artisti e intellettuali a fine Ottocento, poi danneggiato durante le guerre mondiali, di nuovo vivo nei decenni passati e di recente, negli anni Duemila, caduto in uno stato di abbandono. Tanto che dal giugno del 2015 il bar è chiuso, dopo un anno di apertura al termine del quale i titolari gettarono la spugna lamentando «lo stato di degrado dell’area che scoraggia la clientela». Da due anni e mezzo, dunque, la luce all’esedra di Campo Marzo è spenta e tutto attorno si erge una barriera metallica che scoraggia clochard e senzatetto.
Ma dietro le quinte il Comune continua a sperare in un suo rilancio. La strategia intrapresa da Palazzo Trissino chiama in causa gli Alpini, che si sono resi disponibili a fare del Moresco la loro nuova casa a Vicenza: l’obiettivo, per Comune e penne nere, è trovare un privato disponibile a gestire un bar nel pianterreno, ma la partita si sta rivelando più dura del previsto. «Avevamo trovato una realtà internazionale pronta ad investire - afferma il presidente dell’Ana (Associazione nazionale alpini, ndr) di Vicenza, Luciano Cherobin ma a luglio si è sfilata. Ora siamo in contatto con altre persone che sembrano interessate e speriamo di concretizzare a breve, perché non abbiamo molto tempo». Il riferimento, infatti, è al diktat che si è (auto)imposto il Comune: «Vogliamo risolvere la questione bar entro fine anno - afferma Dal Prà Caputo - altrimenti poi cambiamo strada». Il piano finora era quello di unire i lavori previsti in carico al privato per allestire il nuovo bar (circa 150 mila euro stimati) con gli interventi programmati dagli alpini nei loro nuovi locali (50 mila euro). E proprio per questo finora nessuno ha mosso un dito dentro al Moresco. «Ma se a gennaio siamo nella stessa situazione - spiega Dal Prà Caputo - inizieranno subito i lavori degli alpini e cercheremo di organizzare aperture temporanee del bar, magari per eventi ad-hoc».