Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Rissa al bar, perquisite le case dei ragazzi
Marostica, continuano le indagini della polizia. Il ferito: non capisco tanta cattiveria
MAROSTICA «Non me l’aspettavo proprio tutta questa cattiveria, non ne capisco le ragioni». Dal San Bassiano Andrea Poli, il 18enne aggredito mercoledì pomeriggio nel bar «Porta Breganze» di Marostica, non è riuscito a spiegare perché i due minorenni con cui si era incontrato nel locale si siano accaniti con tale violenza contro di lui, armati di forbice. La polizia ha acquisto le immagini delle telecamere del bar e perquisito le case dei due ragazzi denunciati.
Nei guai due adolescenti di 15 e 16 anni. Prima della lite telefonate provocatorie
MAROSTICA «Non me l’aspettavo proprio tutta questa cattiveria, non ne capisco nemmeno le ragioni, e a dire il vero non ho capito chi dei due ragazzi mi abbia provocato quei quattro “buchi” alla schiena con un oggetto contundente». Da un letto del reparto di chirurgia dell’ospedale San Bassiano Andrea Poli, il 18enne aggredito mercoledì pomeriggio nel bar «Porta Breganze» del centro di Marostica, non è riuscito a spiegare ai suoi familiari il perché i due minorenni con cui si era incontrato nel locale si siano accaniti con tale violenza contro di lui, probabilmente armati di un punteruolo, forse di una forbice che è arrivata a pochi centimetri da un polmone.
I fatti comunque rimangono: la discussione tra il gruppetto, il primo pugno che vola e subito dopo il ferimento alle spalle del 18enne. Tutto avvenuto in pochissimo, con la titolare del bar che nel frattempo aveva invitato i giovani ad uscire. Ogni sequenza dell’aggressione consumata nel giardinetto sul retro del bar è stata filmata dalle telecamere dello stesso esercizio. Immagini che sono poi state acquisite assieme alle relative testimonianze dalla polizia che con indagini lampo ha identificato e denunciato per lesioni aggravate i due responsabili. Si tratta di un 15enne e di un 16enne di Molvena e Marostica, cittadini italiani, uno dei quali ha già creato problemi a scuola, tanto che è stato sospeso. I poliziotti del commissariato di Bassano, coordinati dalla procura dei minori di Venezia, hanno anche provveduto a perquisire le loro abitazioni, a caccia di ulteriori elementi probatori, per chiudere definitivamente il quadro investigativo. L’aggredito, studente che ha compiuto 18 anni da poche settimane, ha raccontato agli agenti del vice questore David De Leo di avere avuto dei precedenti contatti telefonici con i minorenni «suoi conoscenti, non amici» e di essersi poi presentato all’appuntamento, nel bar del centro. Stando a quanto trapelato i due lo avrebbero provocato con frasi come «se hai coraggio presentati che sistemiamo la faccenda» per riuscire a trovarselo faccia a faccia. E così è stato. Il 18enne si è infatti presentato, alle 17 di mercoledì, ma nemmeno immaginava che così facendo sarebbe finito in ospedale, con quattro ferite da punta alla schiena e una al fianco, con una frattura alla clavicola e ulteriori contusioni. «Ora si sta riprendendo, ha ricominciato a mangiare e potrebbe essere dimesso a giorni – raccontava ieri la mamma - , Andrea si rende conto che ha rischiato grosso, ma non si sa spiegare tanta cattiveria: era andato all’appuntamento convinto di poter chiarire quelle vecchie questioni, stupidaggini tra adolescenti, mettendo forse in conto che potesse esserci una scazzottata ma certo non quello che è avvenuto». Il genitore esclude l’aggressione a scopo di rapina, la vendetta per uno screzio subito, soprattutto questioni riguardanti la droga. Parla invece di «questioni stupide tra ragazzi». Di certo suo figlio non si era reso conto nell’immediato della gravità delle ferite. Solo una volta a casa, un’ora dopo, quando ormai l’adrenalina è scesa, ha iniziato a stare male. E solo allora ha raccontato dell’episodio ai suoi, che lo hanno subito portato all’ospedale, dove si trova ricoverato appunto da mercoledì sera.
Il giorno dopo la polizia aveva già avviato indagini e in breve ha chiuso il cerchio sui due adolescenti. Un episodio, questo, che ha richiamato l’attenzione del sindaco Marica Dalla Valle, in contatto con i genitori del ferito. «Ci dobbiamo trovare tutti attorno ad un tavolo, Comune, scuole, forze dell’ordine e genitori, per lavorare per i nostri giovani – dichiara , per aiutarli, ascoltarli, e sostenerli».