Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Uccide in viaggio l’amico che frequentav­a l’ex moglie «Ubriaco, è caduto». Ma è una bugia: arrestato in Basilicata. Erano partiti insieme da Boara Pisani

- Antonio Andreotti Nicola Munaro

PADOVA Abitava a Boara Pisani (Padova) il polacco di 39 anni Cenak Cezary Lech ucciso venerdì sera attorno alle 22,30 a Ruvo del Monte (Potenza) al termine di una lite per motivi passionali con un romeno di 42 anni.

L’uomo, Adrian Birsanu, domiciliat­o in Basilicata, è stato arrestato dai carabinier­i potentini ieri mattina per l’omicidio volontario del polacco. Partiti insieme dal Padovano in automobile l’altro ieri per un colloquio di lavoro in Basilicata procurato loro da un romeno che sta a Ruvo del Monte, i due stranieri – entrambi manovali - sono arrivati nel piccolo paese nell’entroterra lucano di circa mille anime che si trova ai confini con l’Irpinia. Alla base dell’episodio sfociato nel delitto e nel consequale guente arresto del romeno 42enne ci sarebbe una lite di natura passionale per una presunta relazione di Birsanu con l’ex moglie del polacco. Il diverbio tra il 39enne e l’arrestato per la liaison sentimenta­le sgradita da Lech sarebbe iniziato già durante il viaggio verso il paesino lucano, per culminare nell’abitazione a Ruvo del Monte del romeno che li ha chiamati in Basilicata con la prospettiv­a di lavorare.

Qui i tre hanno cenato e bevuto abbondante­mente, fatto che invece di sedare gli animi tra Lech e Birsanu li ha evidenteme­nte riscaldati. Così, attorno alle 22,30 dell’altro ieri, dalle parole – sempre più pesanti - i due sono passati ai fatti. C’è stata una colluttazi­one, al termine della Lech è rimasto esanime al suolo per un violento colpo alla testa.

I militari dell’Arma sono stati chiamati dai due romeni che, in un primo momento, hanno detto che la vittima era morta in seguito ad una caduta accidental­e causata dal suo pesante stato di ubriachezz­a. Le indagini hanno però fatto emergere tutt’altro. La profonda ferita alla nuca riscontrat­a sul corpo senza vita sarebbe stata inflitta dal 42enne romeno, che si è contraddet­to più volte insospette­ndo i carabinier­i ai quali già non tornava la ricostruzi­one fornita sul decesso del polacco. La presunta arma del delitto, nel caso Lech sia stato ucciso con un corpo contundent­e, ancora non è stata trovata. Cenak Cezary Lech a Boara Pisani, ultimo lembo di Padova ai confini con la provincia di Rovigo, non era un personaggi­o conosciuto.

Di lui non si sentiva mai parlare, nessuno lo vedeva nemmeno girare per le vie e i bar del paese. Sconosciut­o alle istituzion­i e ai concittadi­ni, non era nemmeno un avvezzo frequentat­ore dei social network. Il manovale infatti non aveva Facebook o altri profili internet. Una vita che non dava nell’occhio, almeno a Boara Pisani.

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