Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il blitz all’hotel dei profughi «Il Comune controlli di più»
VICENZA «Il Comune dovrebbe essere più presente, se io fossi sindaco di Vicenza manderei tre controlli al giorno sul rispetto delle norme igienico-sanitarie». Se la prende con il Governo e con gli sbarchi di migliaia di migranti, ma il segretario della Lega, Matteo Salvini, ne ha pure per il Comune, reo, a suo avviso, di non essere abbastanza presente in via Medici. Il leader del Carroccio ieri ha fatto visita all’hotel Adele. Ovvero all’unico hub per l’accoglienza migranti del capoluogo, che ospita 92 richiedenti asilo.
Salvini arriva in città per il suo tour fra i Comuni veneti e lombardi in sostegno ai referendum per l’autonomia delle due Regioni il prossimo 22 ottobre. Ma la sua visita si concentra anche sul fronte dei migranti: nel pomeriggio arriva in via Medici, incontra i comitati vicentini contrari all’accoglienza e gli abitanti della zona, che lamentano «spaccio, degrado e furti di biciclette a ogni ora del giorno». Salvini gira per le case, firma autografi, scatta foto e registra pure una diretta video che in molti (oltre quattromila persone) seguono sul social network Facebook. E invitato dai gestori dell’hotel entra, accompagnato da rappresentanti delle forze dell’ordine, nelle stanze dell’albergo di via Medici. Fuori arriva anche il gioielliere Roberto Zancan, che due anni fa subì l’aggressione di alcuni nomadi durante un tentato furto vicino al distributore di Graziano Stacchio. «Non dovete fare business con queste persone - grida Zancan - ma con i cittadini italiani e vicentini per bene». Poi esce Salvini, e il tono non cambia: «C’è chi guadagna milioni di euro dal business dell’accoglienza e fino a poco tempo fa qui era coinvolto anche un consigliere comunale grillino di Marostica (Gedorem Andreatta, ndr), è incredibile».