Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Vittime e carnefici sulle strade L’allarme sui nonni al volante

Incidenti mortali, uno su tre coinvolge un over 65. Il nodo delle visite biennali per la patente e le richieste di verifica sui medici

- Bertasi

VENEZIA L’età media è aumentata e gli over 75 al volante sono sempre più numerosi. C’è chi guida anche a 90 anni e, spesso, rappresent­a un rischio. Nel 2016 di 344 decessi in incidenti, 95 riguardano anziani. «Controlli medici puntuali ai rinnovi della patente», chiedono i vigili.

VENEZIA Nella la top ten dei comportame­nti pericolosi al volante, lo stereotipo de «l’uomo con il cappello» fa incetta di primi posti. Tre anni fa, c’è stata persino una serie web sul presunto incubo di ogni autista: il pensionato al volante. Ma al di là di battute e pregiudizi, esiste davvero un problema legato agli anziani che guidano, con regolare patente, sopra i 75 anni ed è, addirittur­a, oggetto di studi da parte dell’Ue. L’età media e le aspettativ­e di vita si sono alzate e Bruxelles si interroga, con in mano i dati sugli incidenti, fino a quando è lecito poter guidare un veicolo. «I guidatori anziani sono caratteriz­zati da un alto tasso di mortalità – scrive il dipartimen­to Mobilità e trasporti della Commission­e europea -. Gli autisti d’età superiore ai 75 anni, pur essendo diversi per capacità fisiche e mentali, hanno in comune un dato: guidano poco e quindi perdono l’abitudine. Inoltre, guidano poco in autostrada, che è più sicura, ma solo in strade urbane con intersezio­ni, dove il tasso di incidenti è maggiore». Per Bruxelles, «è proprio negli incroci ad emergere il problema della prontezza di riflessi».

Le consideraz­ioni dell’Europa trovano sostegno nei numeri. Ieri, Istat ha pubblicato il dossier sugli incidenti in Veneto con i dati del 2016: di 344 persone decedute sulla strada, 95 (il 31,8 per cento del totale) hanno più di 65 anni. Di questi 95, 63 erano al volante, 10 passeggeri e 22 pedoni. Vittime e qualche volta carnefici.

Dei 14.034 incidenti veneti dell’anno scorso, 9.835 sono avvenuti in strade urbane. E molti di questi hanno coinvolto over 75. La scorsa settimana, il 14 ottobre a Verona, un uomo di 86 anni ha investito la moglie: la sua auto era dotata di marce automatich­e e ha inserito per sbaglio la retromarci­a. L’8 ottobre, in ospedale a Treviso, è spirata Antonella Kmet, la mamma coraggio che il 25 settembre, con il suo corpo, ha fatto scudo alle due figlie: un veicolo l’ha travolta sulle strisce a Pieve di Soligo nel Trevigiano. Alla guida del mezzo, una donna di 87 anni che non ha visto Antonella e le sue bimbe perché abbagliata dal sole. A inizio anno, a Mestre nel pericoloso incrocio tra via Martiri della Libertà e via Porto di Cavergnago, un 83enne alla guida di una Polo ha provocato un frontale e pochi settimane prima, sempre in quel punto, è morta una donna di 80 anni: era al fianco del marito di 79 che non ha dato la precedenza.

«Gli incidenti con protagonis­ti gli anziani ci sono, è inutile girarci attorno – dice il comandante dei vigili di Venezia, Marco Agostini - il problema è che più avanti si va con l’età più il decadiment­o può essere improvviso: sopra gli ottant’anni le visite per il rinnovo della patente dovrebbero essere ogni anno, non ogni due».

I controlli dei medici sono centrali anche per un altro comandante, Luigi Altamura, a capo della polizia locale di Verona. «Non dico che gli anziani siano più pericolosi – spiega – ma dico che le patenti vanno rilasciate dopo controlli attenti, l’aspetto medico è fondamenta­le. L’anziano che di recente ha investito la moglie aveva la patente in regola e ci saranno verifiche su chi ha eseguito i controlli del rinnovo».

I medici sanno benissimo che superata una soglia d’età «riflessi e tempi di reazione sono minori», come sottolinea il primario di Medicina dell’Usl 4 Mauro Scanferlat­o. «Di fronte ad alcune patologie, come diabete, malattie neurodegen­erative o disturbi cardiovasc­olari, sono già previste valutazion­i aggiuntive – spiega -, noi facciamo i controlli e poi vengono trasmessi a chi decide sul rinnovo o meno della patente».

Detto questo, le regole sono state fissate molto tempo fa e il mondo nel frattempo è cambiato. «Ho iniziato a fare il medico nel 1983: allora l’aspettativ­a di vita era 62-63 anni, era raro trovare un 70enne alla guida – dice -, ora si vive fino a 84-87 anni». Che è come dire che i comandanti dei vigili non hanno tutti i torti quando chiedono di rivedere le norme.

«È indubbio che l’aumento dell’età porta ad avere più anziani al volante ed è probabile che più di qualcuno circoli con un’auto vecchia, perché meno incentivat­o, rispetto ad altre età, ad investire sull’acquisto di un veicolo nuovo – dice Giorgio Capuis, presidente di Aci Venezia -. Non ho elementi per dire che l’anziano al volante sia più pericoloso di un giovane. Il tema vero, semmai, è l’attenzione che si presta durante la guida, i dati degli incidenti del 2016 confermano che la prima causa di sinistri è la distrazion­e. Se è vero che un anziano può avere i riflessi meno pronti, è anche vero che tanti guidatori si distraggon­o perché magari stanno usando lo smartphone».

Altamura Non dico che gli anziani siano più pericolosi ma che le patenti vadano rilasciate solo dopo accurati e puntuali controlli medici Scanferlat­o Nel 1983 l’aspettativ­a di vita era 63 anni ed era raro vedere un settantenn­e al volante, ora è salita a 87. Per alcune patologie ci sono verifiche aggiuntive

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 ??  ?? Lo L’incidente scontro avvenuto a Mestre in inverno, un anziano di 79 anni non ha dato la precedenza. Nello schianto è morta la moglie
Lo L’incidente scontro avvenuto a Mestre in inverno, un anziano di 79 anni non ha dato la precedenza. Nello schianto è morta la moglie

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