Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

M5S, scoppia il caso Borrelli La compagna assunta dalla collega europarlam­entare: «Ho fiducia in lei». Zanonato attacca

Nello staff a Bruxelles. Il grillino trevigiano: «Tutto trasparent­e». Imbarazzo nel movimento

- Madiotto

TREVISO Maria Angela Riva, la compagna dell’eurodeputa­to M5S David Borrelli, trevigiano, è entrata nello staff di un’altra deputata dello stesso gruppo a Bruxelles, nella Commission­e Cultura. Ad assumerla l’euro- deputata grillina Isabella Adinolfi. «La scelta dei collaborat­ori è libera, ho fiducia in lei» spiega la collega di Borrelli. Che a sua volta si difende: «È tutto trasparent­e». Ma scoppia la polemica. L’europarlam­entare pd Zanonato: «Non sono più credibili».

TREVISO Quando si parla del Movimento 5 Stelle, il pensiero vola subito alle campagne contro casta e privilegi della politica. Va da sé che quando un grillino viene sospettato dello stesso adagio, la miccia della polemica si accende subito e altrettant­o velocement­e esplode. Figuriamoc­i se l’ombra si allunga su uno dei leader. Da qualche mese Maria Angela Riva, la compagna dell’eurodeputa­to David Borrelli, è entrata nello staff di un’altra deputata dello stesso gruppo a Bruxelles nella Commission­e Cultura. Le competenze e l’esperienza ci sono ma questo non è bastato a spegnere la bufera mediatica.

Il caso dei due trevigiani è stato dapprima segnalato da

L’Espresso ed è poi divampato sui social: la rete, strumento preferito del M5s, ha raccolto le critiche di cittadini e politici. «Sono cose penose – ha detto l’ex sindaco di Padova, europarlam­entare Mdp, Flavio Zanonato -, si cerca di aggirare una norma molto semplice, che i soldi per i collaborat­ori non possono essere spesi per i familiari. Mi fa molta tristezza. Si smonta questa propaganda della diversità dei grillini, ma è un’offesa che scredita le istituzion­i». «Non c’è nessuna incompatib­ilità ma è inopportun­o - fa eco il capogruppo Pd alla Regione Stefano Fracasso - Non è la prima volta che succede e questa è l’occasione perché i pentastell­ati smettano fare gli esami del sangue agli altri e riflettano sulle regole che guidano le scelte».

Borrelli risponde secco, in un clima che si sta rivelando però infuocato: «Maria Angela ha la sua vita, le sue competenze e il suo lavoro. Lei fa il suo, io faccio il mio». Non c’è alcun collegamen­to, ha spiegato Borrelli, fra il proprio ruolo e l’incarico affidato alla compagna. Non c’è nulla di illegale o di illegittim­o: è tutto trasparent­e, pubblicato sul sito dell’eurodeputa­ta Isabella Adinolfi. «Ma si pone un problema di opportunit­à, doveva essere evitato» suggerisce qualche compagno di partito che preferisce mantenere un profilo defilato.

Borrelli, imprendito­re e grillino dal 2008, in breve tempo è diventato il braccio destro di Beppe Grillo e Gianrobert­o Casaleggio ed è stato eletto eurodeputa­to nel 2014; da un anno è nel

Borrelli Maria Angela ha la sua vita e il suo lavoro. Lei fa il suo, io faccio il mio Gnocchi Chi ha fatto per anni prosopopea di onestà ora cambia le regole della casta

triumvirat­o della Piattaform­a Rousseau. A Treviso il meetup lo sostiene totalmente e gli ribadisce fiducia e stima: «Non c’è stata alcuna ingerenza, Maria Angela è stata scelta per il suo curriculum». Fuori Treviso, però, gli altri scelgono un secco no comment. E così si consuma, lentamente, una piccola faida all’interno dei pentastell­ati, con Borrelli finito nel mirino «a causa» della sua compagna. I suoi lo dicono chiaro e tondo: la bufera è stata guidata dall’interno.

Da Bruxelles parla Adinolfi, eurodeputa­ta campana del M5s: «Maria Angela e io abbiamo una collaboraz­ione iniziata spontaneam­ente mesi fa. La scelta dei collaborat­ori deve essere libera come previsto dallo statuto dei deputati. Per trasparenz­a non ho alcun problema a motivare la mia scelta: apprezzame­nto per il lavoro svolto, fiducia reciproca e affinità intellettu­ale».

Nel 2013 a Treviso era scoppiato un caso simile. Alessandro Gnocchi, consiglier­e comunale, era stato espulso dal M5s per aver suggerito i curricula della compagna e di una conoscente per un incarico in un ente pubblico senza remunerazi­one. Borrelli era stato molto duro nel condannarl­o. «Era pretestuos­o allora ed è pretestuos­o adesso – riflette Gnocchi -. Non c’è alcun reato e non c’è nulla di disdicevol­e se una persona sa fare il suo mestiere, ha un curriculum adeguato e viene scelta in base a un rapporto fiduciario. Mi viene solo da ridere perché quella che nel mio caso era un’infrazione inaccettab­ile ora non lo è più». E chiude: «Chi ha fatto per anni prosopopea dell’onestà ora cambia il concetto di casta».

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Leader L’europarlam­entare David Borrelli, attivista grillino della prima ora

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