Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Zaia: «Non fisso asticelle, ma se uno su due non vota butto via tutto»
«Non metto asticelle, ma se uno su due non va a votare butto via tutto». Così Luca Zaia sul nodo dell’affluenza, dopo il dibattito interno nella Lega aperto da Salvini e Giorgetti.
VENEZIA «Non metto asticelle, non penso sia corretto farlo perché questo significa intestare alla politica il referendum. Ma se uno su due non vota, butto via tutto». Lo ripete da settimane, il presidente della regione Luca Zaia, e lo ha ribadito ieri: se c’è una soglia oltre la quale l’affluenza alle urne il 22ottobre sarà un successo, è bene che la politica non si metta a dare i numeri per forzare la mano all’elettorato, in un senso o nell’altro. «Percentuali non ne do - scandisce - ho visto Giorgetti, la sua era una riflessione più complessa poi finita nella sintesi giornalistica. È una partita servita su un piatto d’argento ai veneti – ha risposto ieri a quanti gli chiedevano se sarà superato il quorum - saranno loro a decidere se andare o votare oppure no».
La soglia minima degli elettori perché al consultazione sia valida è di 2 milioni e 50mila veneti, la metà degli aventi diritto al voto più uno. E sarebbe un risultato anche politicamente soddisfacente, ha detto sabato il segretario della Lega Matteo Salvini. Ma il suo vicesegretario Giancarlo Giorgetti nelle stesse ore alzava l’asticella: «Un’affluenza sotto il 60% dovrà essere considerata una sconfitta» ai fini della trattativa. Ieri nella partita dei numeri è intervenuto Zaia, a stoppare altri vaticini: se vota solo la metà dei veneti, reputerà il risultato non sufficiente. In altre parole, la soglia minima del quorum non basta.
A sei giorni dal voto, cresce l’attesa e ci si interroga su quanti andranno a votare. Che i veneti sappiano che domenica le urne sono aperte è ormai pacifico. L’ultimo sondaggio Demos ha chiesto a italiani, veneti e lombardi se siano a conoscenza del referendum: il 42% degli italiani ne sa molto o abbastanza, percentuale che sale al 69 il Lombardia e schizza al 79 in Veneto. Otto su dieci. «Un indicatore di conoscenza elevato - commenta il politologo Marco Almagisti - Non si è però stimata l’affluenza. Sotto il 60% sarebbe un problema, sopra si può rappresentare il dato come un’affermazione dell’istanza autonomista». «La linea del fuoco oscilla tra il 55 e il 60% - puntualizza un altro politologo, Paolo Feltrin - Sarà un successo ogni punto in più e problematico ogni punto in meno. La desumo da un semplice calcolo sulle affluenze ai due referendum del 2016: 3537% alla consultazione sulle trivelle, 75-77% al referendum costituzionale. Se si dividono per le distanze di partecipazione, si ottiene appunto il 5560%». E bene fa Zaia a non personalizzare guardandosi dal fissare la soglia minima: «Tanto si sa che in ogni caso, sia che ci sia il quorum o meno, che si vinca o si perda, meriti e demeriti verranno comunque dati a Zaia», conclude il docente.
La linea gotica della partecipazione al voto ai fini politici., però, dice il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianclaudio Bressa (Pd), al governo non interessa. «È un referendum inutile - ribadisce Perché non cambia il dato della realtà: quello che il Veneto deve fare il 23 ottobre è esattamente quello che doveva fare il 21: aprire la trattativa. E visto che è stata un’iniziativa di Zaia più concentrata su sé stesso che non sugli interessi del veneto, bisognerebbe chiedere a lui quale è la soglia minima di affluenza. Posto che non è quella la misura della capacità di autonomia del Veneto ma l’efficacia nel negoziare poteri amministrativi e legislativi, cosa che non è mai stata fatta».
Mentre Bressa ribadiva la contrarietà alla consultazione, 39 sindaci del Pd e del centrosinistra da tutto il Veneto lanciavano l’appello per il Sì: «Un Sì responsabile, solidale, sostenibile».
Bressa La capacità di autonomia si misura negoziando, non con l’affluenza Il sondaggio Secondo l’ultima rilevazione Demos, otto veneti su dieci sanno del referendum Feltrin La linea oscilla tra il 55 e il 60%: ogni punto in meno sarà un problema