Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Ca’ della Robinia il perito: il prezzo è stato gonfiato
Ca’ della Robinia/Le carte dell’inchiesta
Ca’ della Robinia venduta per 2 milioni e 176 mila euro a fronte di un prezzo stabilito nella perizia di oltre 3 milioni e 400 mila. Ma il suo valore reale, nel 2012, sarebbe stato 1 milione e 610 mila. È quanto contesta la procura.
NERVESA DELLA BATTAGLIA Venduta per 2 milioni e 176 mila euro a fronte di un prezzo stabilito nella perizia di stima di oltre 3 milioni e 400 mila euro. Ma il suo valore reale, nel 2012, sarebbe stato di appena 1 milione e 610 mila euro, e oggi precipitato a 1 milione e 80 mila euro. Nell’inchiesta Ca’ della Robinia tutto ruota e tutto torna all’ex Disco Palace, la discoteca dismessa sulle pendici del Montello, dalle cui ceneri sarebbe dovuta sorgere una fattoria sociale per disabili.
Secondo quanto emerge dagli atti d’indagine della procura, la necessità di vendere l’immobile diroccato sarebbe il motore del progetto, della nascita di una «finta cooperativa», della modifica di una legge regionale e della concessione di 3,4 milioni di euro di finanziamento. Tanto è il valore che, la perizia di stima del geometra Tiziano Boccaletto nel 2012, attribuisce all’immobile. Ma nemmeno questo torna, nell’indagine che vende indagati per corruzione e truffa aggravata per ottenere erogazioni pubbliche, l’europarlamentare e all’epoca assessore ai servizi sociali Remo Sernagiotto, l’ex dirigente ai servizi sociali Mario Modolo e il proprietario della discoteca Giancarlo Baldissin. Proprio il 50enne di Salgareda, si è sempre difeso dicendo di aver venduto l’ex discoteca a un prezzo ben al di sotto del suo valore. A smentirlo però, c’è la perizia che il pubblico ministero Gabriella Cama ha affidato al geometra Ezio Zandomeneghi che demolisce quella iniziale definendola «Carente di indagini e, conseguentemente, assolutamente generica e frettolosa». A luglio 2012, secondo il geometra Boccaletto l’ex Disco Palace e i suoi annessi avevano un valore di 3.414.150 euro. L’affare si compie per 2 milioni e 176 mila euro, dai quali, rileva Zandomeneghi, non vengono detratti nemmeno i lavori che Baldissin avrebbe dovuto fare e non ha fatto prima della compravendita. Mancano poi, scrive il consulente, le valutazioni sui criteri di stima, prima fra tutto il confronto con compravendite immobiliari dello stesso tipo che da anni non si realizzano. Già dal 2000 i costi di gestione avevano portato alla chiusura di varie discoteche, il perito ne cita alcune: dal Takabanda di Silea, al Garden di Ponte della Priula, chiuso da dieci anni e abbandonato. La prima perizia non avrebbe inoltre valutato il reale deprezzamento dell’immobile dopo anni di inutilizzo, danneggiamenti e sciacallaggio. Con un ristorante lontano da centri urbani; due appartamenti ai quali si accede solo passando dal ristorante; una discoteca in pessimo stato. E soprattutto, con un Piano di assetto del territorio che ha definitivamente assegnato all’area una destinazione sociale e quindi, un valore commerciale inferiore. Per questo, secondo Zadomeneghi, il prezzo dell’immobile al 2012, all’epoca della vendita, era pari a 1 milione e 610 mila euro arrotondati per eccesso. Ma sono passati 5 anni e oggi l’ex Disco Palace vale 1 milione e 82 mila euro. Questo il valore di un bene che la Regione ha pagato, secondo l’accusa, oltre 500 mila euro in più e del quale ora nemmeno può disporre. Perché la società Ca’ della Robinia è andata in bancarotta e ora l’ex Disco Palace è di proprietà della curatela fallimentare e andrà all’asta per pagare i debiti.