Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Col primo stipendio dona libri di estrema destra

- Silvia Maria Dubois

VERONA «Come componente della Commission­e Cultura ho deciso di investire il mio primo compenso da consiglier­e, 300 euro, in questa donazione». Il regalo fatto alla biblioteca civica dal consiglier­e comunale di Verona Andrea Bacciga, eletto nelle file di Battiti, è un pacchetto di libri «che raccontano verità, tesi e storie scomode». Strizzano l’occhio all’estrema destra: dal fumetto dedicato a Sergio Ramelli, militante del Fronte della Gioventù vittima di un delitto di matrice politica nel 1975, a «L’albero e le radici» di Franco Freda. «Fascista? — dice — preferisco definirmi identitari­o». Bonomo — risolvendo presto tutte quelle piccole situazioni di conflittua­lità minori, dalla litigata condominia­le al recupero crediti». Già, perché i veneti sono anche un po’ litigarell­i. Infine, punto un po’ più tecnico, ma urgente per il popolo delle partite Iva e per gli artigiani: «Contrattaz­ioni aziendali a livello regionale e non più a livello di singole aziende — spiega il presidente —. In tal modo si potrebbero progettare con più tranquilli­tà il nostro futuro e il welfare».

E dal «Veneto autonomo degli artigiani» emerge anche qualche raccomanda­zione: «Vogliamo una Regione più forte in uno Stato più forte — mette per iscritto la categoria — con un Veneto che deve contare di più a Roma, evitando però che l’autonomia divenga motivo di distrazion­e o isolamento. Anzi, insieme alle altre Regioni virtuose deve contrastar­e il rischio di una ulteriore meridional­izzazione dello Stato centrale». Una visione condivisa da Zaia, che ieri, in Fiera a Vicenza, ha toccato vari temi legati alla consultazi­one del 22 ottobre. «Penso che la congiuntur­a strana che c’è a livello politico per noi possa essere positiva — ha detto il governator­e —. Noi abbiamo questo passaggio di testimone fra una legislatur­a che finisce e una che inizia. Mi metto nei panni di quella che finisce: se dicesse di no ad una trattativa, ad un’eventuale pre accordo, si ritrovereb­be poi nell’imbarazzo di fare campagna elettorale in un territorio dove ha detto di no. E comunque potrebbe lasciare una bella eredità a chi viene dopo, no? Io dunque spero che questo limbo ci aiuti a velocizzar­e le nostre richieste di autonomia. Referendum politicizz­ato? No. E credo che le vere difficoltà le avrà il centrodest­ra: non avrà alibi per non proseguire nelle intenzioni del popolo».

A non avere alibi, però, secondo Zaia sarà anche quest’ultimo: «Tutti mi chiedono del quorum oggi, ma qui non è Zaia a vincere o perdere — ha concluso — qui sono i veneti che devono cogliere un’opportunit­à. In ogni caso, dunque, il Veneto non sarà più quello che era prima del 22 ottobre».

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Andrea Bacciga

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