Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Campagnolo, investimenti per innovazione e sviluppo «Vicenza resterà al centro»
VICENZA La bicicletta è una passione testimoniata non solo dai tanti gruppi sportivi, ma dalla moltitudine di ciclisti che si sfidano su ogni tipo di percorso. Questo è il mondo che ha saputo far innamorare di sé Tullio Campagnolo, fondatore dell’omonima azienda e che la sua dinastia sta pervicacemente tentando di trattenere a sé nell’era della globalizzazione. Con l’aplomb che lo contraddistingue Valentino Campagnolo, che ieri ha ospitato in azienda, oggi specializzata in componentistica (trasmissioni, impianti frenanti e ruote), un evento del Raggruppamento Est Vicentino di Confindustria, si dice convinto che chi ricerca qualità, bellezza, eleganza e performance, richiede il marchio Campagnolo. E casualità vuole che proprio ieri due alti dirigenti della Microsoft corporation, fossero in azienda per poter vedere di persona processo produttivo e prodotti. D’altro canto proprio su questo, sull’innovazione e sullo sviluppo di nuovi prodotti la Campagnolo ha investito in quest’ultimo anno e investirà tra dicembre e gennaio prossimi 12 milioni di euro. Una cifra a dir poco consistente in un momento in cui il mercato non può certo dirsi effervescente. «Questo è il momento delle bici elettriche – dice Campagnolo – che costano ben più delle tradizionali, per cui capita che in famiglia si decida di rimandare il sogno della bici da corsa per privilegiare questo tipo di acquisto. Non a caso il mercato ha avuto flessioni a doppia cifra e per qualche nostro concorrente superiori al 20 per cento. Il nostro piano industriale triennale varato nel 2015, tuttavia, non cambia di una virgola». E ancora: «Vicenza è e rimarrà il nostro cuore tecnologico. Qui sono concentrati ricerca e sviluppo, qui vengono prototipati e industrializzati i prodotti. Siamo leader mondiali di mercato nelle ruote in fibra di carbonio e non dobbiamo dimenticare che combattiamo con competitor da 2,5 miliardi di dollari di fatturato, che producono in paesi in via di sviluppo dove il costo della manodopera non è certo quello europeo. Non a caso siamo gli unici produttori di trasmissioni per bici al mondo che hanno stabilimenti produttivi in Europa: a Vicenza con 360 dipendenti e in Romania con circa 600. Stiamo assumendo ingegneri e tecnici e stiamo investendo nella robotizzazione della produzione, perché l’industria 4.0 non è solo una denominazione, ma una necessità competitiva». Appoggiata al muro, in una sala riunioni c’è la Super Record, il top di gamma Campagnolo: elettronica, freni a disco, ruote e mozzi in carbonio. Si alza con due dita e c’è da chiedersi cosa avrebbero combinato con questa Coppi e Bartali.