Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pupillo attore per l’ultimo singolo di Luca Bassanese Il videoclip è dedicato alla donazione del midollo osseo
VICENZA C’è una classe intera di studenti con le mascherine verdi sul volto, quelle di chi è malato di leucemia e spera in un trapianto di midollo osseo. E c’è un professore «smidollato», come lui stesso ironicamente si definisce: Sandro Pupillo, che con i ragazzi ad un certo punto toglie la maschera e la getta al cielo, in un gesto liberatorio. Sono alcune immagini del video Siamo la
pioggia e siamo il sole, il nuovo singolo del cantautore Luca Bassanese tratto dal suo album Colpiscimi felicità: realizzato dal politico vicentino e dal cantante, il videoclip è un aperto invito a «tipizzarsi», cioè a rendersi disponibile attraverso Admo alla verifica di compatibilità per la donazione di midollo.
Il video, a sostegno della campagna #aiutaunosmidollato dell’associazione dei donatori Admo, ieri è stato presentato da Pupillo e Bassanese all’ospedale San Bortolo di Vicenza, assieme agli specialisti dell’Usl 8 Eros Di Bona e Carlo Borghero (reparto di Ematologia) con Alberta Alghisi (primario di Medicina Trasfusionale). «Quando me l’hanno chiesto e abbiamo iniziato le riprese, ad ottobre dell’anno scorso, ho detto “ci provo e spero di arrivare in fondo”. È andata bene» sorride Pupillo: il consigliere comunale, a capo di una delle componenti di maggioranza dell’amministrazione di Achille Variati, a gennaio ha ottenuto il trapianto grazie ad una donazione compatibile e a nuove terapie ed ora, dopo anni di malattia, finalmente sta ricominciando
ad uscire, lavorare e fare politica. Il videoclip verrà presentato ufficialmente venerdì alle 21 ai Chiostri di Santa Corona, in una serata aperta al pubblico. «La mia speranza è che queste immagini possano raggiungere tante persone e spingerle a “tipizzarsi”» osserva Bassanese. In Siamo la pioggia e siamo
il sole il consigliere comunale si sveglia e indossa la maschera poi, con estrema cautela, attraversa la città per andare all’ospedale. Anche il dialogo con i ragazzi a scuola – le Calderari, a Santa Bertilla – avviene rigorosamente all’esterno, la malattia non consente al malato di parlare ad un pubblico in sale chiuse: alla fine, però, tutti possono togliere la mascherina e tornare a vivere. «Più di tutto – conclude Bassanese – con queste immagini abbiamo cercato di non essere scontati, patetici: sono contrario all’informazione pietistica».