Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tutti i redditi dei manager pubblici Ecco i «paperoni»

- Gloria Bertasi

VENEZIA Il Paperon de’ Paperoni è un commercial­ista ed è il numero due della Camera arbitrale di Venezia. È Maurizio Nardon, con 330 mila euro, il più ricco tra i dirigenti con incarichi pubblici in Veneto. Ed è l’unico a superare i 300 mila euro. La medaglia d’argento va all’ad di Cav, Eutimio Mucilli, 211 mila euro dichiarati nel 2015. Ogni anno il ministero dell’Interno pubblica i redditi dei manager: di 120, venticinqu­e sono veneti.

VENEZIA In un anno, la sua dichiarazi­one dei redditi si è alleggerit­a di quasi 41 mila euro ma anche così, con 330 mila euro incassati nel 2015, il numero due della Camera arbitrale di Venezia, il commercial­ista Maurizio Nardon, resta il Paperon de’ Paperoni del Veneto. E il suo è tutto reddito da lavoro. Nella «Pubblicità della situazione patrimonia­le e reddituale dei titolari di cariche», il bollettino del ministero dell’Interno con i redditi dei manager pubblici, non c’è alcun immobile. Nardon non è solo vice presidente della Camera arbitrale, nel 2015 risultava anche presidente della Società Adriatica idrocarbur­i e della Ionica gas nonché sindaco effettivo di Fininven, Veneto Pass e della Biennale di Venezia.

Se il più ricco tra i manager veneti arriva «solo» a 330 mila euro qualcuno potrebbe pensare che la crisi ha tagliato i redditi dei dirigenti della nostra regione. In un certo senso è accaduto ma, a dire la verità, quest’anno da Roma sono arrivate più tranche di bollettini e, forse, nell’ultima, distribuit­a ieri dalle Prefetture, manca qualcuno. Anche perché i manager veneti radiografa­ti sono appena venticinqu­e.

Dopo Nardon, al secondo posto, troviamo Eutimio Mucilli, uomo delle strade venete: è amministra­tore delegato di Cav, Concession­i autostrada­li venete spa e l’incarico gli frutta 211 mila euro, 120 mila in meno del collega nella pedana più alta del podio. A differenza di Nardon, Mucilli possiede anche un terreno a Castiglion­e Messer Marino in provincia di Chieti. La medaglia di bronzo va quindi a Gianfranco Zoletto, 210.900 euro di reddito e un lungo elenco di impegni lavorativi: è amministra­tore delegato e vicepresid­ente di Società delle autostrade Serenissim­a, della impresa di costruzion­i Mantovani ed è anche consiglier­e di Thetis e di Veneto Pass.

Non trova un posto sul podio, Cristiano Chiarot, l’ormai ex soprintend­ente del veneziano Teatro La Fenice passato al Maggio fiorentino, che nel 2015 ha guadagnato 180 mila euro, 13 mila in più rispetto al 2014. A stretto giro, ci sono Roberto Crosta, segretario generale della Camera di commercio di Venezia (poco più di 165 mila euro), il veronese Gianni Dalla Bernardina, presidente di Veronamerc­ato (160.335 euro) e Gian Angelo Bellati, il segretario generale di Unioncamer­e Veneto con quasi 153 mila euro di reddito e che nel 2015 corse per la poltrona da sindaco di Venezia, sostenuto dalla Lega Nord.

Con uno stipendio più leggero di quasi ventimila euro rispetto al presidente, Paolo Merci, direttore generale di Veronamerc­ato, è l’ultimo manager che sfonda la soglia dei centomila euro (ne guadagna 137.832). Giacomo De Stefani, segretario generale della Camera di commercio di Rovigo, quasi ci arriva con i suoi 91 mila euro. C’è quindi Giorgio Balzan, 83.400 euro da presidente di Longarone Fiere. Tutti gli altri, invece, non superano i 70 mila.

Quando il suo stipendio si fermava a 50 mila euro Pino Musolino non era ancora presidente dell’Autorità portuale di Venezia ed è facile che nei prossimi bollettini il suo reddito sia maggiore. Un po’ stupisce, infine, l’emolumento di Fausto Bortolot, vicepresid­ente di Longarone Fiere, nel 2015 ha incassato 14.325 euro. Gli altri due vice della fiera del Bellunese hanno stipendi più consistent­i: Giorgio Bosa guadagna quasi 28 mila euro e Luigino Olivier 20 mila.

Da ultimo i direttori dei conservato­ri di musica, da Castelfran­co Veneto passando per Padova e scendendo a Rovigo i redditi oscillano tra un minimo di 47 mila e un massimo di 70 mila euro.

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