Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Io volerò dal Michigan: mille euro spesi bene»
L’imprenditore Maurizio Zordan dagli Usa al seggio a Grezzana
VENEZIA «Mia moglie resta in America con i miei figli ed è anche contrariata perché la lascerò sola per quattro giorni. Ma io parto lo stesso, devo votare per il referendum dell’autonomia del Veneto». L’elettore veneto che torna dal Michigan. Stati Uniti, solo ed esclusivamente per non perdere l’appuntamento con l’autonomia è diventato subito leggenda a palazzo Ferro Fini e a Palazzo Balbi. Si chiama Maurizio Zordan, ha 53 anni ed è un’imprenditore di Grezzana, Verona, titolare della Zordan Srl di Valdagno che arreda negozi di lusso del calibro di Bulgari, Ferragamo, Karl Lagerfield. E venerdì si metterà in viaggio.
Zordan, un viaggio lungo. Quanto le costa, se è lecito?
«Venerdì prenderò il treno da Great Rapids, Michigan, per raggiungere Chicago, dove prenderò un volo della Turkish Airlines per Milano, da lì l’auto per Grezzana. E martedì, al ritorno, di nuovo auto, volo e treno. Ho calcolato un migliaio di euro».
Ci crede proprio, nell’autonomia.
«Sì. Da anni si aspettava quest’occasione ed è arrivato il momento di voler dimostrare che c’è la volontà di avere maggiore autonomia, servizi all’altezza della competizione. Il Veneto ha la vocazione di confrontarsi col mondo e ha bisogno di competenze e risorse. Io non sono dello stesso colore politico di Zaia: questo è il voto del Veneto. E non si può non votare».
Zordan Voterò perché l’affluenza darà forza alla trattativa
Lei legge i quotidiani veneti tutti i giorni e sta seguendo il dibattito referendario con attenzione, vero?. Da quanto tempo è negli Usa?
«Da un mese e mezzo, abbiamo rilevato un’azienda locale, la Woodways, e abbiamo deciso di trasferirci con tutta la famiglia così i miei figli, 12 e 15 anni, fanno un’esperienza di un anno di scuola in America e io gestisco il primo anno di lavoro della controllata».
Il quorum, diceva. Sente la responsabilità dell’8,11% di voto all’estero sottratto all’affluenza?
«Ehehe (ride). L’esito è scontato: chi vota, probabilmente vota Sì e alla fine tutto si misurerà sull’affluenza, che darà forza a chi andrà a trattare l’autonomia con lo Stato. Avevo votato a favore del referendum costituzionale del 4 dicembre perché l’Italia ha bisogno di essere governata; l’autonomia è un altro strumento per trasferire le responsabilità di governo sui territori. Certo, il Veneto ha un problema di classe dirigente».
Dice?
«Abbiamo avuto per 15 anni Galan, assunto a Publitalia da Dell’Utri che è in carcere per mafia... Ma l’autonomia va al di là dell’appartenenza politica e io spero che un domani ci sia un governo Pd che gestisca l’autonomia. Come in Friuli».
Il referendum l’ha indetto Zaia.
«Cito Trapattoni: non mi interessa di che colore è il gatto. Basta che prenda il topo».