Fidanzata nello staff Cinque stelle il gelo degli attivisti su Borrelli

Moretti (Pd): «Predicano bene ma razzolano male»

TREVISO La storia rimbalza sui social network fra i membri del Movimento 5 Stelle, qualcuno la rilancia, molti la commentano, ma per lo più circola in silenzio perché la questione sembra più delicata di quanto già non sia. Si accavallano i «no comment» grillini sul caso scoppiato nei giorni scorsi ed è già un dato sensibile. Niente accuse ma niente difese di un collega finito nel ciclone.

I fatti sono questi: la compagna dell’europarlamentare del Movimento 5 Stelle David Borrelli, Maria Angela Riva, è stata chiamata nello staff di una deputata dello stesso gruppo a Bruxelles, a budget come tirocinante. Per il regolamento del Parlamento Europeo è tutto regolare, non c’è un rapporto di parentela di primo grado fra Borrelli e Riva (non sono sposati) e non è stato il convivente a darle l’incarico ma un’altra persona che le ha riconosciuto capacità professionali e culturali aderenti al progetto su cui lavorare. La trasparenza dell’atto però non basta per diversi compagni di partito che ieri, leggendone diffusamente, si sono fatti un’opinione piuttosto precisa: «Se combattiamo contro queste cose – dicevano ieri in Parlamento – come possiamo giustificarle?».

È questo ad aver alzato il clamore sulla vicenda, le campagne contro la casta e i privilegi di questi anni grillini che però, ora, entrano a gamba tesa anche in casa pentastellata. «Non possiamo usare due pesi e due misure - ripeteva un altro rappresentante del M5s -, se critichiamo questi atteggiamenti negli altri partiti, dovremmo essere noi a dare il buon esempio». Cosa che, a rigor di logica, non ritengono sia stata fatta da Borrelli, imprenditore trevigiano, primo consigliere comunale eletto per il movimento di Beppe Grillo, legatissimo a Casaleggio e coordinatore della piattaforma Rousseau.

«I grillini predicano bene e razzolano male – commenta la consigliera regionale Alessandra Moretti del Pd, ex deputata europea -. Questo purtroppo è un modo facile di aggirare la norma. A me, personalmente, non passerebbe nemmeno per l’anticamera del cervello. Tuttavia mi sembra un malcostume piuttosto diffuso, in diversi gruppi politici».

Nel M5s quasi nessuno ha voglia di commentare la vicenda. Ci prova, ma con i piedi di piombo, il senatore padovano Giovanni Endrizzi: «L’unica cosa che so è che David è già intervenuto direttamente, non ho da aggiungere nulla a ciò che dice lui». Borrelli, per inciso, ha difeso la compagna, «scelta per il suo curriculum».

Qualcuno ricorda che casi simili ci sono già stati e sono stati assorbiti: la compagna di Luigi Di Maio cura la comunicazione dei grillini alla Camera; la senatrice Barbara Lezzi aveva selezionato come portaborse la figlia del compagno. Pochi giorni fa, il blog del Movimento aveva rilanciato con enfasi un caso di «parentopoli in Parlamento» perché il figlio del sottosegretario Rossi era stato assunto nello staff di un deputato. I grillini hanno chiesto le dimissioni immediate del sottosegretario. «Ma non sono casi paragonabili – spiega Endrizzi -. Il ragazzo in quel caso veniva pagato senza presentarsi mai al lavoro, mentre l’incarico veniva svolto da una giovane senza riconoscimento economico, era una forma di sfruttamento».

In difesa del trevigiano Borrelli rimane il meet-up di Treviso, che lo conosce e lo stima da anni, sicuro della sua correttezza istituzionale. Invece, da Roma a Venezia, continuano a scegliere la formula istituzionale del silenzio: l’uomo forte di Grillo in Veneto dovrà sbrigarsela da solo.

L’eurodeputato David Borrelli è stato il primo consigliere comunale eletto per il M5s,molto legato a Caselleggio coordina la piattaforma Rousseau. È impegnato nella difesa degli investitori delle banche venete