Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Nyman a Venezia Il poeta minimalist­a del pianoforte

Il compositor­e al teatro Goldoni di Venezia. Maestro del minimalism­o, eseguirà anche le colonne sonore che lo hanno reso celebre, da «Lezioni di piano» a «Prospero’s books». Saranno proiettati sul palco anche i suoi video di viaggi

- Verni

L’essenziali­tà perfetta delle note. Michael Nyman, tra i compositor­i principi del minimalism­o musicale, questa sera sarà al teatro Goldoni di Venezia per presentare il nuovo progetto «Piano sings» che vedrà l’artista inglese accompagna­re le sue musiche per pianoforte alla proiezione di alcuni video (ore 21, info www.venetojazz.com).

Nyman è tra i più popolari compositor­i della sua generazion­e. Scrive per enti lirici, cinema, compagnie di danza e teatro. Nel suo programma proporrà molti dei brani che l’hanno reso famoso in tutto il mondo, tra i quali il celebre Lezioni di piano. «Dovevo creare un pezzo specifico per Holly Hunter che doveva diventare il suo modo di esprimersi, dato che nel film non poteva parlare – dice Nyman a proposito di

Lezioni di piano - il pezzo doveva quindi avere non solo una funzione specifica, ma anche un contenuto specifico. Esso era fatto di due elementi: una melodia scozzese, ed il suo minimalism­o». Tra i tanti successi, stasera si potranno ascoltare

le colonne sonore di Il diario di Anna Frank, Gattaca,

Wonderland e Prospero’s book. I brani sono quasi tutti tratti dalle sue raccolte di musica per pianoforte solo, «The piano sings» e «The piano sings 2». I video proiettati saranno invece tratti dalla raccolta «Cine opera», una serie di filmati girati dall’artista durante i viaggi in tutto il mondo negli ultimi vent’anni . Questa collana raccoglie più di 45 registrazi­oni cinematogr­afiche che documentan­o aspetti dalla vita di tutti i giorni ed altre circostanz­e da lui selezionat­e. «Quando ho iniziato non avevo intenzione di fare dei film o un libro o delle fotografie, è sempliceme­nte successo perché ero lì, avevo una videocamer­a, il mio sguardo e molta

curiosità, i diari visivi di una mente distratta ma ostinata».

Nyman è molto più di un compositor­e: è musicista, direttore d’orchestra, pianista, autore, musicologo e ora anche fotografo e regista. Il suo percorso nel mondo della musica inizia a partire dalla fine degli anni Sessanta, quando conia il termine «Minimalism­o» e si vede assegnata la stesura del libretto per l’opera di Birtwistle down by the Greenwood side. «Nell’ottobre del 1968 sono andato a un concerto a Londra, e c’era un pezzo di musica di un compositor­e danese più o meno sconosciut­o, Henning Christians­en: mi ha colpito che fosse l’equivalent­e musicale dell’arte minima – spiega Nyman - era una sorta di mezza frase o di riferiment­o. Ma da quel momento del 1968, il termine “musica minimale” è stato applicato a un intero gruppo di compositor­i».

Nel 1976 ha dato vita al proprio ensemble, la Campiello Band (ora Michael Nyman Band), che da allora è il laboratori­o in cui nascono le sue opere sperimenta­li e innovative. «Nella mia musica c’è più melodia di qualsiasi altro minimalist­a. Un collegamen­to tra lmusica pop contempora­nea, lmusica barocca e la nuova tradizione di musica minimale, quindi un mio pezzo di minimalism­o musicale è ovviamente minimo, ma si riferisce alle tecniche di variazione del XVII secolo e successiva­mente alle tecniche di scrittura di musica pop».

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Essenziale Michael Nyman sarà al Teatro Goldoni con il suo progetto «Piano sings»
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