Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Pm10, l’aria è sempre più sporca Auto spente anche in provincia

Da lunedì Vicenza stringe sui limiti. Blocchi anche in altri comuni

- Gian Maria Collicelli

VICENZA Il capoluogo che stringe i limiti alle auto più inquinanti e i Comuni dell’hinterland - ma non solo - che vanno in ordine sparso.

L’emergenza smog, in città e dintorni, si fa sentire.

Ma se fra i Comuni della cintura urbana c’è chi sposa le ordinanze sui divieti alla circolazio­ne e sulle misure antiinquin­amento, c’è anche chi si affida alle «attività educative», chi promette di analizzare la questione nei prossimi giorni e chi preferisce adottare le misure «come negli anni precedenti». Insomma, segnali contrappos­ti, che se da un lato certifican­o l’inerzia di alcune amministra­zioni, dall’altra registrano ancora mancanze e stonature. Eppure, il problema delle polveri sottili è uguale per tutti.

Da otto giorni, infatti, tutta la zona di Vicenza e dintorni vive in mezzo all’aria inquinata da Pm10. Basta osservare i grafici di Arpav (Agenzia regionale per la prevenzion­e e la protezione ambientale del Veneto), che raccoglie i dati sulla qualità dell’aria con cadenza quotidiana: dal 10 ottobre scorso Vicenza registra valori di polveri sottili al di sopra della soglia di legge di 50 microgramm­i per metro cubo d’aria e dal 1 gennaio 2017 ha colleziona­to ben 58 giorni oltre quel limite (la legge consente solo 35 sforamenti all’anno). Da qui l’emergenza, che anche se non comporta al momento - nuove misure anti-inquinamen­to, porta i Comuni a doverci fare i conti. In primis Vicenza: da lunedì nel capoluogo i divieti già in vigore nei confronti delle auto più inquinanti subiranno una stretta con il blocco anche dei veicoli di categoria euro 2 alimentati a diesel. Da quel giorno, dunque, in centro storico come nei quartieri cittadini, stop alle auto euro 0 e 1 a benzina ed euro 0,1 e 2 a gasolio, dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 dei giorni feriali (sabato, domenica e festivi esclusi).

Ma la presenza di polveri sottili è ubiqua, il che significa che anche oltre il cartello di Vicenza la qualità dell’aria è pessima. Il tema è risuonato nei giorni scorsi durante l’incontro del tavolo tecnico zonale convocato dalla Provincia, che ha spinto alcuni Comuni a muoversi. Ma non tutti. Nella cintura urbana le Giunte di Longare, Monticello Conte Otto e Sovizzo hanno approvato gli stessi blocchi del capoluogo, in vigore fino al prossimo 15 aprile. Alla lista si è aggiunto, ieri, il Comune di Arzignano, ma molti altri mancano all’appello. Ad Altavilla, per esempio, le misure al momento sono solo annunciate: «Mi allineerò agli altri Comuni - dichiara il sindaco, Claudio Catagini - ma questi blocchi non servono a nulla. Quel che servirebbe è un’azione drastica a livello almeno provincial­e che fermasse la circolazio­ne di tutti i veicoli per uno o due giorni, un po’ negli anni Settanta durante la crisi del petrolio». Idem a Creazzo, dove un’analoga ordinanza sarebbe pronta a breve, mentre a Montecchio Maggiore si adotterann­o con tutta probabilit­à le norme degli anni precedenti (limiti alle temperatur­e in casa e in ufficio e buone prassi anti-inquinamen­to). A Costabissa­ra, invece, si preferisco­no azioni «educative»: «Coinvolgia­mo la popolazion­e educando cittadini e bambini ad adottare comportame­nti virtuosi - dichiara il sindaco, Maria Cristina Franco - perché bloccare le auto nelle strade comunali non ha senso in un territorio attraversa­to da diverse arterie provincial­i”.

Ma c’è chi dice no Costabissa­ra propende per «attività educative» Franco: «Fermare le auto non ha senso»

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Lotta allo smog Non c’è tregua: da ormai 10 giorni le Pm10 sono oltre i limiti

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