Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Coltivava cannabis, Galvan patteggia un anno e 5 mesi
BASSANO A distanza di otto mesi dall’arresto per coltivazione e detenzione di stupefacente ai fini di spaccio, Gianluca Galvan, all’epoca, a febbraio, gestore del noto bar panoramico di proprietà comunale «Moc» di Monte Crocetta, è sceso a patti con la giustizia. Un anno, 5 mesi di reclusione e 6mila euro di multa la pena patteggiata dal 45enne bassanese difeso dall’avvocato Alberto Gnoato. Il giudice Cristina Arban gli ha concesso anche la sospensione condizionale della pena. Galvan chiude così uno spiacevole capitolo che gli aveva fatto perdere la sua attività – dopo l’arresto il Comune gli aveva spedito un’ordinanza di sgombero dai locali del bar e dell’annesso appartamento – ma che aveva portato anche bufera sull’amministrazione, in particolare critiche sui mancati controlli nel locale, ancora chiuso (siamo al secondo bando per la gestione). Quando, l’8 febbraio, la polizia aveva perquisito l’abitazione di Galvan contigua al bar aveva rinvenuto poco meno di due etti di marijuana e 17 piante di cannabis con inflorescenze che coltivava all’interno di serre realizzate con tecnologia di ultima generazione. Oltre a 2mila euro. Ma gli investigatori non avevano trovato riscontri concreti dell’attività di spaccio: nessuna cessione documentata. «L’erba prodotta era solo per me, non la vendevo a nessuno» aveva chiarito fin da subito il 45enne, interrogato dal giudice che poi accoglierà la richiesta del pm di giudizio immediato per lui.