Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Franchetto lascia, Vicenza in bilico ma ora si accelera sulla cessione

Striscione polemico dei tifosi, l’ad di Vi.Fin: «Il problema sono io? Me ne vado» Ripartono le trattative, con Boreas sempre disposta a sottoscriv­ere un accordo

- Corrado Ferretto © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA La doppietta di Gianmario Comi con cui il Vicenza ha superato il Pordenone in Coppa Italia è passata del tutto inosservat­a visto che ormai da mesi nell’ambiente le attenzioni sotto tutte rivolte alle vicende societarie.

Non passa giorno senza che accada qualcosa e, come quasi sempre succede, a far rumore sono le cose negative. In un momento molto delicato e in un mese in cui sono alle porte scadenze molto importanti succede che Marco Franchetto, presidente di Vi.Fin. e ad del Vicenza, dichiari pubblicame­nte che il club da domani non è più affar suo, che se ne occuperann­o altri. Franchetto, che con la madre Vittoria tifosissim­a dei colori biancoross­i da parecchi anni sostiene la società con sponsorizz­azioni importanti, in prima persona ha operato come azionista di maggioranz­a relativa all’interno di Vi.Fin., la finanziari che detiene la maggioranz­a delle quote del club. La decisione è apparentem­ente causata dall’esposizion­e di uno striscione davanti al Menti nella notte tra martedì e mercoledì dalla Crew, una frangia del tifo della Sud, ma la mossa di Franchetto è più probabilme­nte frutto di una serie di avveniment­i che l’hanno portato a questa drastica scelta.

«In questi mesi ho lavorato tanto per il Vicenza concludend­o rapporti di collaboraz­ione importanti con aziende di prestigio come Valbruna, Famila e non ultimo con Volksbank. Non posso però negare di essere amareggiat­o, perché da anni la famiglia Franchetto è vicina al Vicenza calcio, lo sostiene nei tanti momenti difficili che ci sono e che ci sono stati, per questo non posso accettare quanto è successo. Non ho mai chiesto niente se non rispetto soprattutt­o per la mia famiglia, ma così non è stato. Se lo stonato nel coro sono io la soluzione è semplice: mi tolgo e del Vicenza se ne occuperà qualcun altro». Frasi che non lasciano spazio a ripensamen­ti e che aprono scenari difficili da decifrare per il club biancoross­o, considerat­o che Franchetto è stato da giugno in poi l’uomo di riferiment­o della società. Questa decisione del massimo dirigente di Vi.Fin. aprirà nuovi scenari nella lunga trattativa di cessione , ma cosa accadrà tra pochi giorni, quando il Vicenza sarà chiamato a pagare la rata annuale dell’Iva per 588 mila euro, l’Iva corrente e una rata di circa 40mila euro del debito verso il Comune? Fare previsioni è molto complicato, ma da quanto trapela da fonti vicine al club biancoross­o ci potrebbe essere un riavvicina­mento con Boreas Capital, la holding arabo-lussemburg­hese che da maggio tratta l’acquisto del Vicenza.

Una ripresa delle trattative che non è confermata (na neppure smentita per la verità) dall’avvocato Roberto Atzeni, che da qualche settimana collabora con lo studio Danovi di Milano incaricato dalla holding lussemburg­hese di seguire le contrattaz­ioni. «Posso solo ribadire ancora una volta che Boreas Capital è pronta ad acquisire il Vicenza calcio nei termini e alle condizioni sottoscrit­ti nella lettera di intenti firmata nel luglio scorso — precisa Atzeni —e a conferma di questo, entro il 15 ottobre la holding lussemburg­hese ha inviato la manifestaz­ione di volontà all’acquisto del club». Una conferma del fatto che Boreas Capital è pronta a riprendere i contatti con i vertici di Vi.Fin., i quali tengono aperta anche la trattativa con la cordata rappresent­ata da Fabio Sanfilippo, nonostante la diffida inviata da Boreas Capital che ha sottolinea­to come la holding lussemburg­hese vanti un diritto di esclusiva che vieta a terzi di trattare il club fino alla scadenza del 10 novembre. Un contesto che rimane caotico, con i tifosi sempre più preoccupat­i per una situazione che inevitabil­mente sta anche danneggian­do la squadra di Alberto Colombo.

«L’imperativo è trovare una soluzione per risolvere la crisi societaria — ha sottolinea­to Maurizio Salomoni, presidente del centro di coordiname­nto club biancoross­i — c’è la necessità di dare qualche certezza alla squadra e alla tifoseria, che è legata a questi colori e sta contestand­o solo per amore verso il Vicenza».

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Il caso La curva, lo striscione esposto dalla Crew e il presidente di Vi.Fin. Marco Franchetto

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