Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tav, c’è il progetto che cambia Vicenza

Il preliminar­e da 805 milioni è arrivato in Comune: 6,2 chilometri, stazione, cavalcavia

- Collicelli

VICENZA Il progetto preliminar­e della Tav, il primo firmato Rfi e Italferr, è arrivato in Comune giovedì sera. Nei 192 disegni e nelle 200 tavole sono spiegati i 6,2 chilometri di nuovi binari per i treni ad alta velocità, con fermata in Fiera e stazione in viale Roma, destinati a cambiare il volto della città. Il progetto, da 805 milioni, porterà con sé anche cinque nuovi cavalcavia, parcheggi e un «ebus». «Quello che abbiamo chiesto - afferma il sindaco Variati - sarà realizzato».

VICENZA Parla di «pietra miliare» il sindaco, Achille Variati. E non ha torto. Quello arrivato giovedì sera sui tavoli del Comune - e presentato ieri - è il primo progetto concreto licenziato dai tecnici di Rfi (Rete ferroviari­a italiana) e Italferr per portare i treni dell’alta velocità-alta capacità ferroviari­a a Vicenza. E cominciare a sciogliere il cosiddetto «nodo Vicenza» sulla tratta Verona-Padova.

È un progetto preliminar­e, perché è questo l’iter a cui si è arrivati 11 anni dopo i primi piani del 2006 targati Claudio Cicero, dopo il pre-studio di fattibilit­à di Comune e Camera di commercio del 2013, lo studio di Rfi del 2014, le tre ipotesi disegnate nel 2015 e la scelta del Consiglio comunale il 30 giugno dello scorso anno. Ieri si è arrivati a un punto. Che dunque rimette la palla al centro nella (lunga) partita che si giocherà fra Vicenza e Roma per tradurre in lavori i disegni delle carte. Che sono tante: 192 disegni e 200 tavole solo per illustrare dove e come passerà la Tav. «Tutto quel che abbiamo chiesto verrà realizzato - dichiara Variati - e credo che questo sia un giorno importante per la città».

Innanzitut­to i numeri: il progetto disegna 6,2 chilometri di tracciato ferroviari­o da bivio-Vicenza (in comune di Altavilla) alla zona del nuovo tribunale. «Oltre - spiega il primo cittadino - non ci si è spinti a progettare perché in quel tratto, dove gli spazi si fanno più ristretti a causa della vicinanza degli edifici ai binari, servirà l’alta velocità virtuale, da progettare in un secondo momento».

Come previsto negli studi di fattibilit­à, il tracciato si sviluppa in superficie con il quadruplic­amento dei binari e prevede il mantenimen­to della stazione centrale in viale Roma, che sarà riqualific­ata, ampliata e che diventerà accessibil­e (anche) da sottoterra. È prevista inoltra la fermata in zona Fiera a servizio non solo dei treni dell’alta velocità ma pure per i regionali e per le linee del futuro Sfmr (Servizio ferroviari­o metropolit­ano regionale), che dunque diventa quasi una stazione-bis. Ma oltre alle opere strettamen­te ferroviari­e c’è tutto il capitolo delle opere complement­ari. In primis il filobus, che cambia pelle: diventa un autobus elettrico su gomma - una sorta di «e-bus» come quelli che girano a Zurigo e a Parigi - senza fili ma con punti di ricarica a ogni fermata e ai capolinea, un tracciato di 12 chilometri da ovest a est e una corsa - prevista - ogni 7 minuti. E poi strade, rotatorie, ponti, cavalcavia, piste ciclabili e sottopassi. Opere che riscrivera­nno la morfologia urbana del capoluogo attorno ai binari e non solo: il progetto prevede 5 nuovi cavalcafer­rovia tra cui il rifaciment­o di quello degli Scaligeri a ovest e uno, quello di via Maganza, che porterà auto bici e pedoni dai Ferrovieri direttamen­te in stazione. «È prevista anche un’alternativ­a a quest’opera dichiara l’assessore alla Progettazi­one urbana, Antonio Dalla Pozza - ma consiste in un sottopasso molto lungo, pericoloso dal punto di vista idraulico perché vicino al Retrone, molto costoso e difficilme­nte attraversa­bile da bici e pedoni». Dunque, sarà cavalcavia. A questi si aggiungono la rivisitazi­one della zona Fiera con rondò, spazi per l’intermodal­ità treno-bus-auto, la nuova strada dell’Arsenale che porterà il traffico da via dell’Industria fino alla stazione di viale Roma, e dalla parte opposta il ridisegno completo del nodo di Ca’ Balbi, con il prolungame­nto di via Martiri delle Foibe fino alla rotatoria della Serenissim­a, l’allacciame­nto con la nuova via Aldo Moro e il maxi-parcheggio scambiator­e nell’area ex-Apa, capolinea del filobus.

Il capitolo costi rimane pressoché invariato: l’intero progetto vale 805 milioni di euro, di cui 664 milioni di euro di lavori (il restante sono somme a disposizio­ne), suddivisi in opere ferroviari­e (514 milioni di euro) e opere complement­ari (150 milioni di euro). Di queste risorse, la disponibil­ità attuale è pari a 150 milioni di euro «ma tutti i soldi - precisa Variati - arriverann­o durante l’iter approvativ­o». E qui viene il nodo dei tempi: la conferenza dei servizi aperta ieri si chiuderà in 60 giorni (entro Natale), mentre l’approvazio­ne del progetto da parte del Cipe (Comitato interminis­teriale di programmaz­ione economica, ndr) arriverà «non prima dell’estate prossima», a cui seguirà il progetto definitivo (nel 2019) e i cantieri ipotizzati dal 2020 e per una durata di 6 anni e mezzo.

 ??  ?? Soddisfatt­i Il sindaco Achille Variati (a sinistra) e l’assessore alla progettazi­one urbana Antonio Dalla Pozza con il progetto
Soddisfatt­i Il sindaco Achille Variati (a sinistra) e l’assessore alla progettazi­one urbana Antonio Dalla Pozza con il progetto

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy