Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Giù gli edifici ex Ftv, via la rotatoria viale Roma cambia e diventa green

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VICENZA Imboccare via dell’Industria, superare i binari e scendere sotto la stazione, parcheggia­ndo l’auto ed entrando direttamen­te nei nuovi locali. Oppure arrivare in treno a Vicenza, scendere qualche rampa di scale e camminare sotto il profilo stradale fino ad sbucare in Campo Marzo. O ancora salire in bici ai Ferrovieri, percorrere il sovrappass­o di via Maganza e attraverso un viale alberato approdare in stazione. Ad oggi la fantasia è l’unica arma che consente di immaginare la stazione ferroviari­a di viale Roma del domani. Ma è sufficient­e per farsi un’idea di come è disegnato lo scalo principale di Vicenza nel progetto preliminar­e della Tav. Che diventa tutta un’altra cosa. In primis dal punto di vista architetto­nico: il progetto prevede il mantenimen­to dell’attuale edificio, affiancato da una nuova costruzion­e («Della stessa altezza per rispettare i dettami dell’Unesco» precisano dal Comune) per ospitare la biglietter­ia degli autobus di Svt e tutta una serie di altri servizi. Poi, niente più edifici: quasi tutte le costruzion­i che oggi popolano l’area ex-Ftv saranno demolite, ad eccezione di alcuni locali tecnici più a ovest. Al posto dell’attuale parcheggio per le auto è previsto un park sotterrane­o da 500 posti, con accesso diretto ai binari. Dunque, volendo, senza passare in superficie, che ospiterà zone pedonali, ciclabili e verde. Alla stazione si potrà arrivare con ogni mezzo, ma in modo nuovo: le auto arriverann­o da est, da viale Venezia e percorrend­o nuove rotatorie che disegnate verso viale Milano, che soppianter­anno l’attuale rondò di fronte alla stazione. Ma si potrà arrivare anche da ovest, percorrend­o la nuova strada dell’Arsenale che parte da viale dell’Industria, oppure attraverso il nuovo cavalcafer­rovia di via Maganza, affiancato da passerella ciclopedon­ale diretta in stazione, di cui l’Unesco aveva richiesto un’alternativ­a ma che il Comune giudica «poco impattante». Poi c’è l’accesso pedonale, da ogni parte compresa viale Roma. E qui i tecnici, in accordo col Comune, hanno escogitato un’opera nuova: un sottopasso pedonale che da viale Roma porta i pedoni sotto il manto stradale e conduce fin dentro i locali dello scalo ferroviari­o.

«Un modo per dire finalmente addio all’attraversa­mento pedonale di fronte alla stazione», commenta l’assessore alla Progettazi­one urbana, Antonio Dalla Pozza. Nei disegni di Rfi manca, a dire il vero, un collegamen­to pedonale richiesto dal Comune attraverso un cavalcafer­rovia a sud, per connetters­i al quartiere dei Ferrovieri. «Non è previsto - afferma Dalla Pozza - ma abbiamo già pensato di sfruttare l’ampliament­o del sedime ferroviari­o della stazione a sud, verso la sponda del Retrone, per studiare la possibilit­à di ricavare una pista ciclopedon­ale che conduca verso la zona di Pontara Santa Libera. Sarebbe un modo per garantire un ulteriore accesso alla stazione anche da quel fronte e valuteremo nel corso delle prossime settimane».

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Volumi diversi In alto, evidenziat­i, gli edifici destinati ad essere abbattuti. Nella foto sotto a sinistra e qui sopra come sarà l’area dell’attuale stazione a progetto Tav ultimato
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