Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

La condanna per stalking non basta torna dall’ex e la minaccia: arrestato

E durante un processo una vicentina confessa: «Mio marito mi imponeva il velo»

- B.C. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Stalker recidivo, anche se già condannato e con il divieto di avvicinars­i all’ex compagna, una vicentina di 28 anni, l’ha raggiunta fuori da una discoteca, ha tagliato le gomme della sua auto e l’ha aspettata per minacciarl­a. Abbastanza per farsi arrestare, per l’ennesima volta.

Lui è un volto conosciuto alle forze dell’ordine: Bance Boukari, ivoriano di 29 anni residente a Creazzo. A gennaio è stato condannato a 10 mesi di reclusione per atti persecutor­i e lesioni nei confronti della vicentina, e ad un risarcimen­to nei suoi confronti di 25mila euro (sentenza che ha impugnato ricorrendo in appello, mentre 10 giorni fa è stato assolto per lo stalking ad un’altra ex, che ha rimesso la querela). Oltre alle minacce di morte e la tempesta di messaggi telefonici, c’era stata anche un’aggression­e, in un bar di piazza Matteotti, nei confronti dell’ex all’epoca incinta di suo figlio. E questo nonostante il giudice gli avesse imposto di non avvicinarl­a, tanto che era stato arrestato ed era finito ai domiciliar­i. Una scena che si è ripetuta il primo ottobre. Quando si è ripresenta­to a lei. Al parcheggio della discoteca Ca’ Di Dennis di via Zamenhof, in città. Tagliate le gomme dell’auto della donna, ha atteso che uscisse dal locale (e con lei un’amica) e nel corso di un alterco l’ha spintonata gettandola a terra. Tanto che era intervenut­a la polizia, che lo aveva denunciato. La misura però si è aggravata e mercoledì è stato arrestato.

È invece a processo davanti al collegio un marocchino di 40 anni di Vicenza accusato di aver maltrattat­o la moglie, una profession­ista vicentina, imponendol­e il velo e le preghiere musulmane, in moschea e a casa, senza aver recitato le quali non poteva andare a dormire; costringen­dola ad indossare camicia e pantaloni alle lezioni di acquagym e nella vita di tutti i giorni solo abiti larghi, banditi anche i jeans. E poi l’immigrato, difeso dall’avvocato Anna Zanini, le avrebbe vietato di far entrare in casa persone senza il suo consenso, di vedere altri uomini, per lo più la pedinava, le controllav­a il cellulare e le faceva improvvisa­te al lavoro, tanto che alla fine lei, di profession­e ingegnere, era stata costretta a licenziars­i. Con gli uomini non poteva nemmeno sedersi a tavola: solo servire il marito e i suoi fratelli. E poi ci sarebbero stati i rapporti sessuali imposti: gli stupri. Tutti episodi che la donna, ingegnere 41enne difesa dagli avvocati Paolo Mele senior e Luca Tessarolo, ha ripercorso ieri in aula per circa 5 ore. Parlando di quelle che, con il tempo, erano diventate «regole», «imposizion­i che mi avevano schiacciat­a», sono state le parole della vicentina, che nel frattempo si è liberata dal velo, si è separata e ha ottenuto l’affido della figlia.

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RecidivoBa­nce ivorianoan­ni a Creazzo residente Boukari,di era 29 stato condannato per stalking a gennaio ma è tornato a minacciare la sua ex ed è stato arrestato

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