Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bobo il morbido, Luca l’oltranzista amici nemici in gara per l’autonomia
Maroni e Zaia divisi su tutto. Chi porterà a casa il risultato? Chi per primo?
della data: «Voteremo il 22 ottobre» dettò Bobo alle agenzie il 21 aprile e a Zaia - che per settimane aveva coltivato la suspence con attenzione certosina - non rimase che confermare. Maroni prova ad accelerare e, rischiando grosso, opta per il voto elettronico («È il futuro»); Zaia punta sull’affidabilità no già d’accordo con lui - fa sapere Maroni - appena siamo pronti noi, sono pronti anche loro». E se l’Emilia Romagna del Stefano Bonaccini, che pure s’è buttata nella mischia, anticipa tutti nella stretta di mano con Gentiloni, Zaia la liquida così: «Non si sono mai mossi in 16 anni e lo fanno ora, guarda caso alla vigilia del nostro referendum... Auguri», mentre Maroni prende il telefono e chiama immediatamente il collega emiliano, entusiasta: «Voglio lavorare insieme a lui e sono disponibile ad aggiungere pure le Regioni del Sud». La delegazione lombarda certo sarà ampissima: «Ci saranno anche il Pd, a cominciare dal sindaco di Bergamo Gori, e i Cinque Stelle» annuncia Bobo. Luca sorvola: «Vedremo se l’opposizione ha idee fattibili o solo fantasie» dice a denti stretti, il che non sembra esattamente un messaggio di benvenuto.
Niente, insomma, non si incontrano mai. Neppure quando si tratta degli amici, i comuni alleati di Forza Italia. In questi giorni mai una sola volta Zaia ha ricordato che, se si è votato, è stato grazie ad una legge voluta dagli azzurri, che nella scorsa legislatura hanno tentato di arginare così le spinte indipendentiste della Lega. Maroni, anche qui, non si è fatto sfuggire l’occasione: «Un grazie speciale per Berlusconi» ha twittato. Ma forse qui c’entrano pure le Regionali alle porte in Lombardia.