Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Lotta all’inquinamen­to atmosferic­o appello della Provincia ai Comuni: «Uniamoci, o i divieti sono inutili» A Palazzo Nievo il tavolo tecnico su Pm 10 e ordinanze

- Elfrida Ragazzo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA Dodici giorni consecutiv­i di aria «cattiva», poi la pioggia di domenica a spazzare via le polveri sottili ma non la preoccupaz­ione e l’allerta di chi si occupa della salute pubblica. Così, a distanza di pochi giorni da una prima riunione, ieri la Provincia di Vicenza ha riconvocat­o il tavolo tecnico zonale sull’inquinamen­to, a cui partecipan­o le amministra­zioni comunali del Vicentino insieme ai tecnici del settore. Con i dati dell’Arpav in mano, ovvero un livello di Pm10 superiore alla soglia dei 50 microgramm­i per metro cubo d’aria durato dall’11 ottobre a domenica (solo lunedì una diminuzion­e a 12) a Vicenza città, il tavolo tecnico ha preso una decisione: includere nei blocchi dei veicoli a motore anche gli Euro 3 e intervenir­e sulle caldaie di classe non inferiore alla quarta.

Questo dovrebbe avvenire quando scatta il livello di allerta 2, pari a dieci giorni consecutiv­i di superament­o del valore limite giornalier­o di Pm10 (i 50 microgramm­i), mentre all’oltrepassa­re del livello 1 (quattro giorni sopra il limite) tutti gli impianti di riscaldame­nto a biomasse (stufe a pellet, caminetti, stufe a legna) debbono essere spenti. Tuttavia, perché i divieti abbiano un significat­o, devono superare i confini cittadini.

Il presidente della Provincia Achille Variati, che come sindaco del capoluogo ha già messo in atto un’ordinanza che estende il blocco agli Euro 2 diesel (oltre che agli Euro 0 e 1 a benzina ed Euro 0,1 e 2 a gasolio) ha chiesto ai colleghi di fare fronte comune. Il provvedime­nto di Vicenza è già stato messo in atto da Longare, Monticello Conte Otto, Sovizzo, Arzignano e anche Bassano ha appena emesso un provvedime­nto ad hoc.

«Quello che è successo nelle ultime settimane di solito lo registrava­mo sotto Natale – sottolinea Variati – questo ci fa essere molto pessimisti sull’inverno che verrà». I provvedime­nti, come precisa il consiglier­e provincial­e all’Ambiente Matteo Macilotti «derivano dall’accordo Padano sottoscrit­to a livello interregio­nale, poi deve essere il sindaco ad agire. Ma se non lo fa la Provincia può inviare una diffida e sostituirs­i al Comune sulle misure minime. Faremo anche una campagna d’informazio­ne».

Per quanto riguarda l’aspetto della salute, il dottor Andrea Todescato del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl 8 sottolinea: «Bisogna almeno limitare l’attività fisica all’aperto nei momenti di massima concentraz­ione dell’inquinamen­to, evitare di aprire le finestre e non uscire con il passeggino nelle ore più fredde, oltre a non fumare».

 Variati Visti i valori di Pm10 in questi giorni, c’è da essere pessimisti

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