Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Colombo: «Le colpe? Solo nostre»
Il tecnico del Vicenza: «Testa bassa e lavorare in silenzio, tutto il resto non conta»
VICENZA La sconfitta con la Triestina al Menti conferma il momento di difficoltà del Vicenza, che si era presentato alla vigilia della sfida contro i giuliani di Sannino con la possibilità di agguantare le zone più alte della classifica ed invece si ritrova, pur con una partita in meno, nella parte centrale del girone B.
La squadra biancorossa ha patito visibilmente la situazione generale delle ultime settimane, con una società che traballa e tratta senza esito la cessione e una tifoseria che è presente e numerosa ma che ha deciso di protestare contro i vertici di via Schio restando in silenzio. Una scelta che però finisce con il danneggiare inevitabilmente una squadra che ha poche certezze e giocatori di personalità che possono sostenere i tanti giovani che compongono l’organico di Alberto Colombo. Il tecnico del Vicenza ha provato a cambiare lo schieramento in campo, rendendolo più offensivo con Lanini e Giacomelli che hanno agito di punta vicino a Comi: il risultato è che la squadra ha perso anche le poche certezze che in questo momento ha, lasciando spazi al contropiede della Triestina che ha avuto buon gioco contro una difesa che non è stata adeguatamente protetta come finora era sempre accaduto.
«Non avevamo nemmeno iniziato male — spiega mister Colombo — ma il calcio è uno sport in cui gli episodi sono determinanti. Noi siamo passati in due minuti dal possibile 1-1 con un doppio palo di Lanini e Crescenzi nella stessa azione offensiva, al 2-0 per gli avversari che hanno visto il pallone picchiare sul palo e finire in rete». Questione di centimetri che hanno incanalato la partita nella direzione cercata dalla Triestina, ma che non possono bastare a spiegare il momento nero del Vicenza. «Da un mese siamo regrediti nel gioco e nessuno mi venga a parlare delle questioni societarie o della curva che non ci incita — sottolinea il tecnico del Vicenza — le colpe sono solo nostre e ce le prendiamo tutte. Quando si perde è meglio stare zitti, bisogna tenere la testa bassa e lavorare in silenzio. Dal punto di vista dell’impegno non posso dire niente ai ragazzi, ma è evidente che non basta perché non riusciamo a giocare come vorremmo. Abbiamo provato a cambiare cercando di essere più offensivi ma così abbiamo perso equilibrio, e in una situazione di difficoltà a livello difensivo abbiamo commesso parecchi errori».
Tirando le somme è stato un Vicenza che ha commesso tanti errori nella fase difensiva e ha creato poco in attacco perché a centrocampo, Romizi a parte, il materiale a disposizione di Colombo è tecnicamente modesto. «Non siamo stati abili e attenti nel fronteggiare i tanti palloni lunghi che la Triestina calciava verso Arma — sottolinea l’ex mediano del Bari — sulle seconde palle loro arrivano sempre prima e con quattro tiri hanno trovato tre gol. Sento dire che la Triestina ha giocato bene ma onestamente devo ancora capire il profilo del gioco di questo campionato... La realtà è che noi proviamo a sviluppare qualcosa di bello e difficile, mentre loro con tre palle lunghe sono riusciti a fare gol. Poi nel calcio conta solo il risultato e chi vince ha sempre ragione, per cui non cerchiamo scuse né alibi. E non chiedete più della situazione societaria di cui tendiamo a non parlare mai, o della curva che non ci sostiene. Ci hanno spiegato perché hanno deciso di agire così, non resta che accettarlo e prenderne atto».
Adesso per il Vicenza si prospetta all’orizzonte la trasferta a Bolzano contro il Sud Tirol. Inutile dire che tutto ciò che serve è una vittoria.