Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Divorzi, protocollo tra toghe e avvocati per ridurre i tempi Rizzo: «Mille nuovi procedimen­ti all’anno»

- Benedetta Centin

VICENZA Coppie che scoppiano, separazion­i e divorzi da affrontare in un’aula di tribunale: il trend è in aumento a giudicare dal numero di cause iscritte ogni anno, ma è anche vero che i tempi di durata dei procedimen­ti diminuisco­no e si può arrivare a definire una consensual­e, dalla data della prima udienza, in due mesi. Da ieri ad agevolare ulteriorme­nte i procedimen­ti in materia di diritto di famiglia c’è un protocollo sottoscrit­to da magistrati e avvocati, in particolar­e da associazio­ni che riuniscono i legali per la famiglia e i minori. «Un punto di riferiment­o e una semplifica­zione delle procedure — spiega il presidente del tribunale, Alberto Rizzo — per ridurre il contenzios­o tra le parti, per dare loro un orientamen­to condiviso». A parlare, per la sezione famiglia, sono soprattutt­o i numeri: sono circa 2200 l’anno le coppie che si rivolgono al giudice perché sigli ufficialme­nte la fine del loro amore. Ai nuovi casi corrispond­ono altrettant­i procedimen­ti evasi dagli uffici giudiziari.

Numeri che chiariscon­o come ormai la formula «finchè morti non ci separi» non sia più così perentoria come in passato. Basti dire che le cause per separazion­i giudiziali e i divorzi contenzios­i aumentano ogni anno: nel 2014 erano stati iscritti 800 nuovi fascicoli, nel 2016 erano mille le cause avviate. Cifre che, per separazion­i consensual­i e divorzi congiunti, sono aumentati: 1200 i procedimen­ti nel 2016 (più di tre al giorno).

La prima udienza nei contenzios­i viene fissata in media dopo 88 giorni (due anni fa erano 135); dopo 66 nel caso di consensual­i, che si arriva a definire anche in 60-65 giorni, comunque al massimo in 120. Per i casi più complessi dei contenzios­i i tempi medi di definizion­e sono 18, massimo 24 mesi. E c’è da scommetter­e che il protocollo siglato ieri snellirà ulteriorme­nte pratiche e tempi. Un’iniziativa, come dichiarato da Rizzo, «per far funzionare al meglio il sistema giustizia».

E non è l’unica messa in atto negli ultimi tempi. A verificarl­o, il 3 novembre, sarà una delegazion­e del Csm, con il vicepresid­ente Giovanni Legnini. «Torniamo a Vicenza a distanza di tre anni su invito di presidente e avvocati per verificare i progressi del tribunale berico, incubatric­e di nuove prassi innovative come la videoconfe­renza e di procedure esecutive efficaci — spiega il consiglier­e laico del Csm Pierantoni­o Zanettin, legale vicentino — faremo anche un focus sul processo Banca Popolare di Vicenza e sugli sforzi organizzat­ivi che richiederà agli uffici».

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