Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Pestaggio al parco, sei giovani identificati e denunciati per lesioni
Ipotesi «Daspo»: sono italiani e stranieri, anche minorenni, già noti alle forze dell’ordine
BASSANO Sono stati tutti identificati e denunciati per lesioni personali e aggravate in concorso i sei giovani, alcuni dei quali minorenni e stranieri, responsabili del pestaggio che lo scorso 16 settembre portò in pronto soccorso un magrebino di 19 anni, medicato per ferite e contusioni guaribili in una decina di giorni. Un evento, il pestaggio, per il quale in Parco Ragazzi del’99 si diedero appuntamento attraverso i social e le chat quasi duecento giovani del comprensorio bassanese che a vario titolo assistettero alla scena.
Gli agenti del commissariato di polizia cittadino guidati dal dirigente David De Leo, hanno portato avanti in queste settimane serrate indagini arrivando a definire nei dettagli quanto accadde, con la denuncia alla procura di Vicenza dei coinvolti maggiorenni e a quella dei minori di Venezia per il resto della banda. Un vero e proprio regolamento di conti, un agguato, che i sei tesero al giovane non prima di essersi assicurati che in prato Santa Caterina la situazione potesse essere adatta a un pestaggio in piena regola. Alcuni dei componenti della banda, rivolgendosi ad alcune famigliole con figli presenti nei momenti precedenti all’accaduto, si erano così presentati: «Fossi in voi mi allontanerei da qui, per il bene dei vostri figli e affinché non vedano ciò che tra poco si scatenerà da queste parti». Messaggi chiari, evidenti, di quelle che in realtà sarebbero state le loro intenzioni: «La presenza di questi soggetti a Bassano ha creato molti problemi – spiega il vicequestore David De Leo – ma essere arrivati ad identificarli è un primo passo importante, e necessario, dal quale ora cercheremo di attivarci per ulteriori misure. I quasi duecento ragazzi presenti quel giorno in prato Santa Caterina, e provenienti dall’intera Pedemontana, si erano organizzati con un tam tam social e via chat cui siamo risaliti, controllandolo anche nei giorni successivi al pestaggio. Solo così siamo riusciti ad arrivare ad individuare i responsabili per i quali probabilmente saranno emessi dei “Daspo” cittadini in seguito ai quali non potranno più mettere piede a Bassano. Oltre a queste attività repressive conseguenti al pestaggio prosegue De Leo - in queste settimane siamo stati in numerose scuole per sensibilizzare gli studenti su quanto accaduto e su tutte quelle misure con cui evitare in futuro il ripetersi di eventi così gravi. I protagonisti del pestaggio erano praticamente tutti già noti alle forze dell’ordine per reati anche gravi come ad esempio rapina, estorsione, lesioni personali e abuso di sostanze stupefacenti. Anche in quell’occasione, probabilmente, erano sotto l’effetto di alcool o droga; un pericolo per l’intera società che ci siamo impegnati a debellare».
Alcuni degli aggressori avevano anche meno di sedici anni in un mix di giovani italiani ed extracomunitari accomunati semplicemente da una difficoltà di adattamento alle regole: «Alla base del pestaggio, un regolamento di conti legato probabilmente al traffico di sostanze stupefacenti, motivazione alla quale se ne sono aggiunte poi numerose altre, a cascata, in una continua escalation di tensioni sfociate poi nell’evento dello scorso settembre – conclude De Leo – ora li abbiamo individuati, e non ci fermeremo».