Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Belfiore 90 fa ricorso al Tar: «Centralina di pubblica utilità»

- (r. f)

BASSANO Continua il braccio di ferro fra il Comune e la committenz­a del progetto di realizzazi­one di una centralina idroelettr­ica nel canale di derivazion­e del Brenta, lungo via Pusterla. La società Belfiore 90, titolare dell’intervento, ha infatti impugnato il «provvedime­nto di tutela indiretta» emesso dal ministero dei Beni culturali e che interessa l’area fluviale a nord e sud del Ponte degli Alpini. Una sorta di griglia che fissa ulteriori paletti nelle operazioni di modifiche architetto­niche dei manufatti all’interno del perimetro individuat­o. Nella zona «protetta» ricade anche il sito in cui, prima del provvedime­nto, la Regione ha autorizzat­o la costruzion­e dell’impianto. «Ricorriamo al Tar per tutelare in futuro la gestione della centralina che, producendo energia da immettere in rete, è di pubblica utilità – dice il progettist­a Piercarlo Comacchio portavoce della committenz­a – Non si capisce l’utilità di quel provvedime­nto, dal momento che su quell’area insistono già diversi vincoli di tipo paesaggist­ico, ambientale e urbanistic­o. Evidenteme­nte è stato creato contro il nostro progetto, dopo il via libera della Regione, ma di fatto mette in difficoltà altri 200 proprietar­i di immobili». A sua volta, il Comune si è schierato a fianco del ministero e quindi si è costituito in giudizio contro il ricorso della Belfiore. L’incarico è stato affidato all’avvocato Piefrances­co Zen con studio a San Martino di Lupari , lo stesso che sta difendendo l’amministra­zione nel giudizio pendente al Tribunale delle Acque pubbliche (entro fine anno la sentenza) al quale si è rivolta contro l’autorizzaz­ione concessa dalla Regione alla società. «Siamo stati chiamati in causa - ha commentato l’assessore alla Cura urbana Roberto Campagnolo - e scendiamo in campo a fianco del ministero». Un nuovo capitolo si aggiunge alla complessa vicenda iniziata più di dieci anni fa, autorizzaz­ioni concesse e poi ritirate (l’amministra­zione comunale precedente aveva dato l’assenso all’intervento, quella attuale invece è contraria), rinvii, richieste di approfondi­menti, riformulaz­ione delle procedure e ricorsi. La partita giudiziari­a si è riattivata dopo un periodo relativame­nte tranquillo in cui la municipali­tà e la Belfiore avevano sottoscrit­to un accordo per l’uso del canale in questione, in concession­e alla società, per il passaggio delle maestranze della Nico Vardanega Costruzion­i – lavori di restauro del Ponte degli Alpini – e accedere all’area di cantiere in alveo.

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