Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Bimbi con le tuniche da angioletti Sfila a Treviso il corteo anti-Halloween
Ultra cattolici e bimbi vestiti di bianco per allontanare la festa pagana
Piccoli angeli con al collo immagini di santi protettori, per sconfiggere quel presunto satanismo con la preghiera e la fede alla luce del sole. Una ventina di bambini vestiti di bianco, come degli angeli, hanno sfilato al corteo anti Halloween, organizzato dai tradizionalisti.
I genitori Rischiamo che i ragazzi si avvicinino a sette e riti iniziatici
La mattina dopo la notte pagana di Halloween che porta fantasmi e demoni nelle strade, tradizione mutuata dall’America dei telefilm, a Treviso scendono in piazza piccoli angeli con al collo immagini di santi protettori, per sconfiggere quel presunto satanismo con la preghiera e la fede alla luce del sole. Una ventina di bambini vestiti di bianco ha seguito la processione di Ognissanti organizzata da un’associazione ultracattolica della città, Famiglie di Marca, attraversando il centro storico con inni e canti. In prima fila l’unico religioso che abbia accettato l’invito di quel gruppo di genitori, il prete lefebvriano don Luigi Moncalero; accanto alle famiglie c’erano anche appartenenti ad associazioni mariane e antiabortiste.
Il motivo principale della processione dei piccoli angeli era la ribellione a una festa che una fetta di società ritiene poco italiana e poco cattolica, nonostante raccolga sempre più simpatie. Camminava, don Luigi, fra croci e incensi, nominando i santi del Paradiso in una Treviso curiosa e stupita dall’insolita compagnia. «Noi genitori – ha spiegato il promotore dell’evento Nicola Pasqualato – vogliamo educare i nostri figli alla spiritualità. Halloween abitua i bambini all’orrifico, col pretesto dello scherzetto si rischia l’avvicinamento a sette e riti iniziatici».
Erano passate solo poche ore dai bagordi di Halloween, la notte delle streghe diventata notte del degrado e degli eccessi: otto ragazzi sono arrivati in coma etilico al pronto soccorso di Mirano, nel Veneziano; il Suem di Padova ha effettuato venti interventi per abuso di alcol, altri due sono stati registrati a Vicenza. A questo vanno aggiunti episodi di vandalismo fra sporcizia, una rissa in pieno centro a Padova e automobili distrutte, una forma di violenza dilagante e concessa – secondo gli strenui detrattori della festa anglosassone – dal «satanismo» che viene celebrato mascherandosi da scheletri, zombie e vampiri. Immagini che stridono con la bellezza dei bimbi che in tante città hanno suonato i campanelli delle case per raccogliere dolci e caramelle, in una processione più colorata e sorridente di quella del mattino dopo. Non basta questo però a smorzare la polemica sociologica e antropologica, col risultato che le congregazioni ultracattoliche scelgono di protestare in pubblico elevando la loro preghiera in contrasto all’oscurità.
Ma un conto sono le provocazioni e trasgressioni (anche se fuori controllo) di Halloween, un altro le minacce all’integrità delle famiglie. «Credo che questo tema vada affrontato con cautela – afferma il sociologo Ulderico Bernardi -. Rispetto e difendo le tradizioni ma non devono trasformarsi in una sovrapposizione forzata con i fenomeni contemporanei. La memoria storica del cattolicesimo è importante nella nostra comunità ma una festa va presa per quello che è, un momento di divertimento per i giovani e i bambini». Senza necessità di indossare abiti da angeli per scacciare il demonio: «Quando ero piccino, anche nelle nostre zone c’era l’usanza di accendere lumini all’interno delle zucche. La notte di Ognissanti era un’occasione, forse l’unica, per esorcizzare la paura, per spaventare gli amici. Oggi è diventata un momento consumistico ma è come un secondo Carnevale, dai toni più scuri. Non c’è nulla che abbia a che vedere con il satanismo, non deve diventare un’altra occasione di contrapposizione alla realtà di questi tempi».
Il sociologo E’ come un secondo Carnevale, nulla a che vedere con il satanismo