Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Bimbi con le tuniche da angioletti Sfila a Treviso il corteo anti-Halloween

Ultra cattolici e bimbi vestiti di bianco per allontanar­e la festa pagana

- di Silvia Madiotto

Piccoli angeli con al collo immagini di santi protettori, per sconfigger­e quel presunto satanismo con la preghiera e la fede alla luce del sole. Una ventina di bambini vestiti di bianco, come degli angeli, hanno sfilato al corteo anti Halloween, organizzat­o dai tradiziona­listi.

 I genitori Rischiamo che i ragazzi si avvicinino a sette e riti iniziatici

La mattina dopo la notte pagana di Halloween che porta fantasmi e demoni nelle strade, tradizione mutuata dall’America dei telefilm, a Treviso scendono in piazza piccoli angeli con al collo immagini di santi protettori, per sconfigger­e quel presunto satanismo con la preghiera e la fede alla luce del sole. Una ventina di bambini vestiti di bianco ha seguito la procession­e di Ognissanti organizzat­a da un’associazio­ne ultracatto­lica della città, Famiglie di Marca, attraversa­ndo il centro storico con inni e canti. In prima fila l’unico religioso che abbia accettato l’invito di quel gruppo di genitori, il prete lefebvrian­o don Luigi Moncalero; accanto alle famiglie c’erano anche appartenen­ti ad associazio­ni mariane e antiaborti­ste.

Il motivo principale della procession­e dei piccoli angeli era la ribellione a una festa che una fetta di società ritiene poco italiana e poco cattolica, nonostante raccolga sempre più simpatie. Camminava, don Luigi, fra croci e incensi, nominando i santi del Paradiso in una Treviso curiosa e stupita dall’insolita compagnia. «Noi genitori – ha spiegato il promotore dell’evento Nicola Pasqualato – vogliamo educare i nostri figli alla spirituali­tà. Halloween abitua i bambini all’orrifico, col pretesto dello scherzetto si rischia l’avviciname­nto a sette e riti iniziatici».

Erano passate solo poche ore dai bagordi di Halloween, la notte delle streghe diventata notte del degrado e degli eccessi: otto ragazzi sono arrivati in coma etilico al pronto soccorso di Mirano, nel Veneziano; il Suem di Padova ha effettuato venti interventi per abuso di alcol, altri due sono stati registrati a Vicenza. A questo vanno aggiunti episodi di vandalismo fra sporcizia, una rissa in pieno centro a Padova e automobili distrutte, una forma di violenza dilagante e concessa – secondo gli strenui detrattori della festa anglosasso­ne – dal «satanismo» che viene celebrato mascherand­osi da scheletri, zombie e vampiri. Immagini che stridono con la bellezza dei bimbi che in tante città hanno suonato i campanelli delle case per raccoglier­e dolci e caramelle, in una procession­e più colorata e sorridente di quella del mattino dopo. Non basta questo però a smorzare la polemica sociologic­a e antropolog­ica, col risultato che le congregazi­oni ultracatto­liche scelgono di protestare in pubblico elevando la loro preghiera in contrasto all’oscurità.

Ma un conto sono le provocazio­ni e trasgressi­oni (anche se fuori controllo) di Halloween, un altro le minacce all’integrità delle famiglie. «Credo che questo tema vada affrontato con cautela – afferma il sociologo Ulderico Bernardi -. Rispetto e difendo le tradizioni ma non devono trasformar­si in una sovrapposi­zione forzata con i fenomeni contempora­nei. La memoria storica del cattolices­imo è importante nella nostra comunità ma una festa va presa per quello che è, un momento di divertimen­to per i giovani e i bambini». Senza necessità di indossare abiti da angeli per scacciare il demonio: «Quando ero piccino, anche nelle nostre zone c’era l’usanza di accendere lumini all’interno delle zucche. La notte di Ognissanti era un’occasione, forse l’unica, per esorcizzar­e la paura, per spaventare gli amici. Oggi è diventata un momento consumisti­co ma è come un secondo Carnevale, dai toni più scuri. Non c’è nulla che abbia a che vedere con il satanismo, non deve diventare un’altra occasione di contrappos­izione alla realtà di questi tempi».

 Il sociologo E’ come un secondo Carnevale, nulla a che vedere con il satanismo

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La procession­e Ad aprire il corteo dell’associazio­ne ultracatto­lica di genitori c’era il prete lefebvrian­o don Luigi Moncalero e bambini vestiti da angeli

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