Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
I profughi inseguono lo scippatore
Alcuni richiedenti asilo del Baronio hanno aiutato un’anziana che era stata derubata
VICENZA Hanno sentito le urla di una donna e non ci hanno pensato un attimo a correre in suo soccorso e cercare di fermare il malvivente che le aveva rubato la borsa. Un gruppo di profughi ha inseguito lo scippatore, che però è riuscito a fuggire. È quanto successo martedì sera a Vicenza in viale Ferrarin, vittima un’anziana signora in bicicletta. Ad aiutarla sono stati alcuni dei richiedenti asilo che sono ospiti al Baronio. Ora sullo scippo indaga la polizia.
Un africano le scippa la borsetta dal manubrio della bici e, per aiutarla, un gruppo di profughi interviene in aiuto della 75enne derubata lanciandosi all’inseguimento del ladro. L’episodio è accaduto martedì sera in viale Ferrarin, a Vicenza: alla fine, sfortunatamente, il malvivente in bicicletta è riuscito comunque a dileguarsi nelle stradine della zona fra le piscine e gli argini del Bacchiglione.
«Ero con un amico vicino alla rotatoria, stavamo tornando a casa. Ad un tratto ho sentito quella donna con la bicicletta che gridava, “aiuto, la mia borsa!”, e un ragazzo molto alto che si allontanava velocissimo, pure lui in bici. Abbiamo iniziato a rincorrerlo anche noi». Bright, 24enne nigeriano, è il giovane che ha tentato di aiutare R.A., la vicentina derubata martedì sera.
È all’istituto Baronio da qualche mese, la struttura condotta da Antonio Lo Grande lo ospita nel programma di protezione fino a che la commissione territoriale si pronuncerà, in un modo o nell’altro, sul suo caso.
L’episodio di martedì, denunciato poi alla squadra volanti della questura, è avvenuto nel giro di pochi minuti poco prima che la luce del giorno lasciasse il posto alla sera. «Quando abbiamo sentito che la donna gridava ci siamo messi a rincorrere l’uomo che le aveva preso la borsa. Era un tipo molto alto, lo vedevo da dietro – riprende il richiedente asilo – si è infilato in viale Ferrarin in direzione piscine, io e il mio amico Ehabor, connazionale, lo seguivamo: io in bicicletta e lui a piedi».
Anche il ladro, però, era in bici. «All’altezza delle piscine ha girato a destra, ho tentato di svoltare anch’io. Purtroppo però la mia bici ha un freno rotto, sono caduto e poi non sono più riuscito a rintracciare quell’uomo». Il profugo, che nella caduta ha riportato qualche escoriazione, ha denunciato tutto alla pattuglia della squadra volanti, giunta nel frattempo sul posto.
Anche l’anziana derubata aveva provato, pedalando, a seguire il ladro ma a causa dell’età ha dovuto desistere dopo poco. Scossa per l’accaduto, è stata soccorsa e interrogata dagli agenti. Nella borsa, che teneva appoggiata al manubrio della bici, c’era un telefono cellulare e altri effetti personali: fortunatamente niente di veramente prezioso. Anche i profughi sono stati interrogati: resta ignota l’identità del ladro, si sa solo che è un uomo di colore di alta statura.
La pattuglia della questura ha ispezionato attentamente tutte le vie della zona, in particolare attorno a via Monte Zebio dove il ladro è riuscito a dileguarsi, ma invano.
Ulteriori ricerche verranno fatte nei prossimi giorni: la donna ha fornito una descrizione del malvivente, del resto piuttosto insolito in quanto descritto dagli stessi profughi come un soggetto di statura davvero elevata.
Bright Ero con un amico, insieme abbiamo cercato di aiutare la signora