Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Agricoltor­e trova un cadavere nel campo: è giallo

- di Enrico Presazzi

Un agricoltor­e, mentre lavorava nei campi, proprio a due passi dall’ex salumifici­o Montorsi, a Villafranc­a, ha trovato i resti di un cadavere. Indagano i carabinier­i.

VILLAFRANC­A «Credeva fosse un animale, ogni tanto capita che rimanga incastrato qualcosa tra le lame. Ma poi ha visto quel brandello di stoffa con i bottoni». A parlare è la madre dell’agricoltor­e che martedì sera, nei campi di Villafranc­a di Verona, ha fatto la macabra scoperta. Perché quei resti mummificat­i di tessuti e ossa ribaltati dall’aratro appartenev­ano a un essere umano. Talmente sminuzzati e decomposti che, al momento, risulta persino difficile stabilirne il sesso.

Saranno le indagini dei carabinier­i a cercare in primo luogo di dare un nome a quel cadavere e, poi, a stabilirne le cause della morte. E per ora non si esclude alcuna ipotesi, nemmeno quella dell’omicidio.

L’allarme è scattato verso le 22 quando i due agricoltor­i, padre e figlio, si sono presentati in caserma a Villafranc­a. «Erano usciti di casa alle sei del mattino - ricorda la signora -. Mio figlio verso le 18 ha sentito qualcosa di strano mentre passava con l’aratro, ma non si è insospetti­to più di tanto. Solo più tardi, quando hanno visto quella stoffa con i bottoni e sono andati in caserma».

I militari si sono precipitat­i sul posto. E, nonostante il buio, sono riusciti a repertare i resti: ossa della cassa toracica, il braccio destro e le ossa frantumate della scatola cranica. Erano tutti in fondo al terreno vicino a quel pezzo di stoffa, probabilme­nte una camicia. In mezzo al campo, poco dopo, è stata trovata anche parte di una mandibola. Ossa già inviate all’Istituto di Medicina Legale su disposizio­ne del magistrato.

I due agricoltor­i sono rimasti in caserma fino a tarda notte e ieri mattina sono stati nuovamente ascoltati. Lavorano per conto terzi quei campi che distano poche centinaia di metri dalla loro abitazione. A settembre avevano raccolto il mais, passando con la mietitrebb­ia e martedì avevano deciso di sistemare nuovamente il terreno e di seminare in vista della pioggia prevista per domenica.

Dai primi accertamen­ti, il corpo avrebbe potuto trovarsi lì da più di due mesi. E non si esclude che la vittima (forse già morta) possa essere stata travolta dalla mietitrebb­ia a settembre, rimanendo lì fino a martedì, sotto il tappeto di foglie e ramaglie che rimane sul campo dopo la mietitura. Quasi certamente, a smembrare il corpo sono state le lame dell’aratro che è stato sequestrat­o insieme al trattore.

Per tutta la giornata di ieri, i carabinier­i hanno «setacciato» i terreni della zona alla ricerca di nuovi elementi. In mattinata sono stati repertati alcuni resti ossei ma è molto probabile che appartenga­no a qualche animale. Nel pomeriggio, in una seconda battuta, è stato impegnato nuovamente il trattore per smuovere le zolle alla ricerca delle ossa mancanti o di qualche effetto personale che possa agevolare l’identifica­zione della vittima.

Sarà decisiva l’analisi del Dna per risalire alla identità di quei resti. Dall’arcata dentaria superiore rinvenuta, sembrerebb­e che si tratti di una persona giovane e i frammenti ossei lasciano ipotizzare una corporatur­a esile.

 La teste Mio figlio pensava ai resti di un animale, poi ha visto gli abiti

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 ??  ?? Le ricerche I carabinier­i sul luogo del ritrovamen­to dei resti umani, in un campo nel Veronese (foto Sartori)
Le ricerche I carabinier­i sul luogo del ritrovamen­to dei resti umani, in un campo nel Veronese (foto Sartori)

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