Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Agricoltore trova un cadavere nel campo: è giallo
Un agricoltore, mentre lavorava nei campi, proprio a due passi dall’ex salumificio Montorsi, a Villafranca, ha trovato i resti di un cadavere. Indagano i carabinieri.
VILLAFRANCA «Credeva fosse un animale, ogni tanto capita che rimanga incastrato qualcosa tra le lame. Ma poi ha visto quel brandello di stoffa con i bottoni». A parlare è la madre dell’agricoltore che martedì sera, nei campi di Villafranca di Verona, ha fatto la macabra scoperta. Perché quei resti mummificati di tessuti e ossa ribaltati dall’aratro appartenevano a un essere umano. Talmente sminuzzati e decomposti che, al momento, risulta persino difficile stabilirne il sesso.
Saranno le indagini dei carabinieri a cercare in primo luogo di dare un nome a quel cadavere e, poi, a stabilirne le cause della morte. E per ora non si esclude alcuna ipotesi, nemmeno quella dell’omicidio.
L’allarme è scattato verso le 22 quando i due agricoltori, padre e figlio, si sono presentati in caserma a Villafranca. «Erano usciti di casa alle sei del mattino - ricorda la signora -. Mio figlio verso le 18 ha sentito qualcosa di strano mentre passava con l’aratro, ma non si è insospettito più di tanto. Solo più tardi, quando hanno visto quella stoffa con i bottoni e sono andati in caserma».
I militari si sono precipitati sul posto. E, nonostante il buio, sono riusciti a repertare i resti: ossa della cassa toracica, il braccio destro e le ossa frantumate della scatola cranica. Erano tutti in fondo al terreno vicino a quel pezzo di stoffa, probabilmente una camicia. In mezzo al campo, poco dopo, è stata trovata anche parte di una mandibola. Ossa già inviate all’Istituto di Medicina Legale su disposizione del magistrato.
I due agricoltori sono rimasti in caserma fino a tarda notte e ieri mattina sono stati nuovamente ascoltati. Lavorano per conto terzi quei campi che distano poche centinaia di metri dalla loro abitazione. A settembre avevano raccolto il mais, passando con la mietitrebbia e martedì avevano deciso di sistemare nuovamente il terreno e di seminare in vista della pioggia prevista per domenica.
Dai primi accertamenti, il corpo avrebbe potuto trovarsi lì da più di due mesi. E non si esclude che la vittima (forse già morta) possa essere stata travolta dalla mietitrebbia a settembre, rimanendo lì fino a martedì, sotto il tappeto di foglie e ramaglie che rimane sul campo dopo la mietitura. Quasi certamente, a smembrare il corpo sono state le lame dell’aratro che è stato sequestrato insieme al trattore.
Per tutta la giornata di ieri, i carabinieri hanno «setacciato» i terreni della zona alla ricerca di nuovi elementi. In mattinata sono stati repertati alcuni resti ossei ma è molto probabile che appartengano a qualche animale. Nel pomeriggio, in una seconda battuta, è stato impegnato nuovamente il trattore per smuovere le zolle alla ricerca delle ossa mancanti o di qualche effetto personale che possa agevolare l’identificazione della vittima.
Sarà decisiva l’analisi del Dna per risalire alla identità di quei resti. Dall’arcata dentaria superiore rinvenuta, sembrerebbe che si tratti di una persona giovane e i frammenti ossei lasciano ipotizzare una corporatura esile.
La teste Mio figlio pensava ai resti di un animale, poi ha visto gli abiti