Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Tra orgoglio e turismo a Treviso il Mondiale per il miglior tiramisù

- di Andrea Zambenedet­ti © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Una sfida a colpi di frusta ma quella che si usa in cucina, per i dolci. In palio c’è il titolo di miglior preparator­e di Tiramisù (non profession­ista) al mondo. Un’occasione che promette di deliziare il palato e il turismo. A darsi battaglia saranno 720 partecipan­ti attesi nella Marca da ogni parte del mondo: in gara ci saranno anche un giapponese, un indiano e un etiope. Tra i 192 giurati ci sarà invece anche un italiano che è emigrato a Melbourne. La prima «Coppa del Mondo di Tiramisù» punta a trasformar­e Treviso nella capitale dei golosi. Si comincia domani con le iscrizioni. Sei i ring in cui contenders­i un biglietto per la finale: il Castello di Roncade, la Rotonda di Badoere, Villa Emo di Fanzolo, il Centro creativo di Casale sul Sile, il Bhr Hotel Treviso e la tenuta Astoria a Refrontolo. In questi set, veri gioielli della Marca, si svolgerann­o le selezioni che sabato consentira­nno al pubblico di studiare da vicino trucchi e ricette di chi si diletta con savoiardi e mascarpone. Le semifinali e la finale si svolgerann­o, invece, domenica alla Loggia dei Cavalieri in centro città.

L’idea è venuta a Francesco Redi e Debora Oliosi, esperti rispettiva­mente di turismo e di web, e dall’unione delle loro competenze. Il turismo gastronomi­co rappresent­a un settore in crescita e la parola tiramisù è cliccata nei motori di ricerca due volte più della parola prosecco e metà delle volte di Venezia. Insomma un marchio riconoscib­ile e che funziona a livello mondiale. Nata dall’intuizione dei due profession­isti della Twissen l’iniziativa ha raccolto l’appoggio anche delle istituzion­i, con il circuito del Silefest 2017, e sono arrivate adesioni e collaboraz­ioni trasversal­i dalle categorie produttive e economiche.

Il tiramisù trevigiano, va ricordato, è reduce da un braccio di ferro tra Veneto e Friuli per la paternità. A spuntarla, nell’ultimo aggiorname­nto della lista dei Prodotti agroalimen­tari tradiziona­li (Pat), è stato il Friuli che proprio in questi giorni ha messo in campo anche 21 chef che hanno deciso di reinterpre­tarlo. Versioni «brevettate» che si potranno gustare nei loro ristoranti fino a Natale. Il Veneto con Treviso non è rimasto a guardare e non ha alcuna intenzione di archiviare una sconfitta. Con 720 fruste da dolce in azione, e la copertura dei media di tutto il mondo, punta a dire la sua in materia.

Una delizia per il settore turistico: «Il tiramisù è un prodotto fondamenta­le. La ricetta è trevigiana per eccellenza – spiega Giovanni Garatti, consorzio Marca Treviso - ed è anche una buona ricetta per il turismo. Le prenotazio­ni stanno andando bene. Viviamo di manifestaz­ioni che danno vita e credibilit­à al territorio. Questa è un’opportunit­à per risvegliar­e il turismo della nostra terra. L’obiettivo è farlo diventare un appuntamen­to annuale».

Il regolament­o che permetterà di vincere la fascia di campione del mondo (in competizio­ni come questa non sono ammessi premi in denaro) prevede quindici concorrent­i per batteria che potranno preparare la loro ricetta con il kit di ingredient­i consegnato loro a inizio gara. Spetterà ai giudici stabilire i punteggi per esecuzione tecnica, presentazi­one estetica del piatto, intensità gustativa, equilibrio del piatto, sapidità e armonia. Domenica 5 novembre i due turni di semifinali. Alle 14,30 inizia la finalissim­a. Comunque vada è già un’ottima ricetta per il successo.

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Dolce simbolo Il tiramisù è uno dei prodotti trevigiani per eccellenza e un’opportunit­à di promozione del territorio

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