Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Tra orgoglio e turismo a Treviso il Mondiale per il miglior tiramisù
Una sfida a colpi di frusta ma quella che si usa in cucina, per i dolci. In palio c’è il titolo di miglior preparatore di Tiramisù (non professionista) al mondo. Un’occasione che promette di deliziare il palato e il turismo. A darsi battaglia saranno 720 partecipanti attesi nella Marca da ogni parte del mondo: in gara ci saranno anche un giapponese, un indiano e un etiope. Tra i 192 giurati ci sarà invece anche un italiano che è emigrato a Melbourne. La prima «Coppa del Mondo di Tiramisù» punta a trasformare Treviso nella capitale dei golosi. Si comincia domani con le iscrizioni. Sei i ring in cui contendersi un biglietto per la finale: il Castello di Roncade, la Rotonda di Badoere, Villa Emo di Fanzolo, il Centro creativo di Casale sul Sile, il Bhr Hotel Treviso e la tenuta Astoria a Refrontolo. In questi set, veri gioielli della Marca, si svolgeranno le selezioni che sabato consentiranno al pubblico di studiare da vicino trucchi e ricette di chi si diletta con savoiardi e mascarpone. Le semifinali e la finale si svolgeranno, invece, domenica alla Loggia dei Cavalieri in centro città.
L’idea è venuta a Francesco Redi e Debora Oliosi, esperti rispettivamente di turismo e di web, e dall’unione delle loro competenze. Il turismo gastronomico rappresenta un settore in crescita e la parola tiramisù è cliccata nei motori di ricerca due volte più della parola prosecco e metà delle volte di Venezia. Insomma un marchio riconoscibile e che funziona a livello mondiale. Nata dall’intuizione dei due professionisti della Twissen l’iniziativa ha raccolto l’appoggio anche delle istituzioni, con il circuito del Silefest 2017, e sono arrivate adesioni e collaborazioni trasversali dalle categorie produttive e economiche.
Il tiramisù trevigiano, va ricordato, è reduce da un braccio di ferro tra Veneto e Friuli per la paternità. A spuntarla, nell’ultimo aggiornamento della lista dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat), è stato il Friuli che proprio in questi giorni ha messo in campo anche 21 chef che hanno deciso di reinterpretarlo. Versioni «brevettate» che si potranno gustare nei loro ristoranti fino a Natale. Il Veneto con Treviso non è rimasto a guardare e non ha alcuna intenzione di archiviare una sconfitta. Con 720 fruste da dolce in azione, e la copertura dei media di tutto il mondo, punta a dire la sua in materia.
Una delizia per il settore turistico: «Il tiramisù è un prodotto fondamentale. La ricetta è trevigiana per eccellenza – spiega Giovanni Garatti, consorzio Marca Treviso - ed è anche una buona ricetta per il turismo. Le prenotazioni stanno andando bene. Viviamo di manifestazioni che danno vita e credibilità al territorio. Questa è un’opportunità per risvegliare il turismo della nostra terra. L’obiettivo è farlo diventare un appuntamento annuale».
Il regolamento che permetterà di vincere la fascia di campione del mondo (in competizioni come questa non sono ammessi premi in denaro) prevede quindici concorrenti per batteria che potranno preparare la loro ricetta con il kit di ingredienti consegnato loro a inizio gara. Spetterà ai giudici stabilire i punteggi per esecuzione tecnica, presentazione estetica del piatto, intensità gustativa, equilibrio del piatto, sapidità e armonia. Domenica 5 novembre i due turni di semifinali. Alle 14,30 inizia la finalissima. Comunque vada è già un’ottima ricetta per il successo.