Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Caritas: fra i senzatetto anche ex politici
Con il freddo si aprono i ricoveri . Fra i nuovi poveri anche un vicesindaco del passato
VICENZA Dal primo novembre i senzatetto di Vicenza hanno, di nuovi, un luogo sicuro dove trascorrere la notte e ripararsi dal freddo. Le residenze beriche della Caritas, infatti, sono già attive. E fra chi cerca riparo spiccano le storie di nuovi poveri: oltre agli stranieri pure tanti italiani e, fra questi, ex imprenditori e persino ex amministratori comunali. Proprio un ex politico, dalla testimonianza dei volontari, avrebbe dormito per tre mesi sotto i portici di Monte Berico.
VICENZA Da tre giorni i senzatetto di Vicenza hanno, di nuovo, un luogo sicuro dove rifugiarsi dal freddo. Le residenze della Caritas dal primo novembre sono tornate infatti ad estendere l’apertura nella modalità «invernale», più ampia. Se pure i numeri di chi cerca riparo non sono ancora elevati, spiccano alcune storie di nuovi poveri: oltre agli stranieri pure tanti italiani e, fra questi, ex imprenditori e persino ex amministratori.
Ben 16.373 pernottamenti, garantiti in tutto a 364 persone (tra cui nove donne). Sono i numeri registrati l’anno scorso da Casa San Martino, il dormitorio che Caritas mette a disposizione tutto l’anno in contra’ Torretti a Vicenza. Al ricovero notturno si aggiunge Casa Santa Lucia in via Pasi, struttura che offre docce, lavanderia e soprattutto mensa: l’anno scorso qui sono stati distribuiti oltre 26mila pasti caldi ad altrettanti indigenti. Si aggiungono altri ricoveri notturni in Casa Dalli Cani (Arzignano), Casa Bakhita (Schio), Casa San Francesco (Bassano).
Con l’inizio di novembre le varie strutture diocesane, gestite grazie all’impegno di circa mille volontari, hanno intensificato l’attività. Se durante il periodo più caldo infatti a Casa San Martino vengono ospitate persone ai margini ma inserite in un contesto di recupero, dal primo novembre è sufficiente presentarsi al mattino per chiedere accoglienza: se accettano di rispettare le regole della casa (non bere e non portare lame con sé) dopo un colloquio ai senzatetto viene assegnato un letto. L’anno scorso sul totale degli ospiti il gruppo più numeroso (70) è stato quello degli italiani. Con tante storie diverse, a volte incredibili: «Qui dentro – racconta Gino, volontario Caritas di 59 anni - ho incrociato anche, non senza imbarazzo reciproco, persone che conoscevo fuori: come un imprenditore. E ho assistito a miracoli. Un uomo che era sempre ubriaco, ripudiato dalla famiglia, pian piano con l’aiuto degli operatori ha intrapreso un percorso con il SerD e ora è un bravissimo cuoco».
Di recente i volontari Caritas hanno incontrato, fra i senzatetto che si rifugiavano a Monte Berico, pure un ex politico che dormiva lì da mesi: un sessantenne parzialmente disabile, in passato vicesindaco di un Comune della provincia. L’uomo, ora in un percorso di recupero, era finito in strada dopo una complessa vicenda familiare. Ma si era visto rifiutare l’iscrizione alla via dei senzatetto anche dal municipio in cui aveva operato. Anche per casi come questo il direttore della Caritas don Enrico Pajarin ha nuovamente invitato tutti i Comuni vicentini ad attivare la via anagrafica, per poter aiutare chi resta ai margini.
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