Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Esplode il caso Treviso Forza Italia molla la Lega e va da sola Da Re: «Sarà guerra»

- Martina Zambon

PADOVA L’epicentro del terremoto nel centrodest­ra veneto è ufficialme­nte localizzat­o a Treviso anche se, secondo i vertici della Lega, la vera origine è tutta romana. Di ieri la conferma di Forza Italia che sceglie come candidato Andrea De Checchi, mentre per conoscere il nome dell’uomo con cui la Lega punta a riprenders­i Ca’ Sugana bisognerà attendere giovedì la benedizion­e di Matteo Salvini.

Lo sciame sismico arriva a toccare San Donà e con tutta probabilit­à anche Vicenza dove gli azzurri guardano a una soluzione sfumata con una civica. «Uniti si vince dalle politiche e alle amministra­tive – ha scandito ieri a margine del direttivo regionale il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta – con gli amici della Lega arriveremo a una convergenz­a almeno al secondo turno». Gianantoni­o Da Re, come di consueto, non le manda a dire «non abbiamo amici, abbiamo purtroppo parenti calati da Roma che non sopportiam­o più. Altro che amici, da Treviso in poi sarà guerra aperta». Lo scontro va ben al di là di un mancato accordo sugli uomini giusti da schierare per strappare vecchie e nuove roccaforti al centrosini­stra, il sospetto del Carroccio è che il patto del Nazareno allunghi la sua ombra anche su una regione che, per equilibri politici, ha fatto spesso storia a sé. «E’ mancato un tavolo regionale di coordiname­nto con la Lega – spiegano a una voce sola Brunetta e Adriano Paroli, coordinato­re regionale di FI che non nasconde le sue origini bresciane – ci siamo trovati davanti al fatto compiuto a San Donà dove la candidata della Lega è stata presentata ai giornali». Si tratta di Francesca Pilla sponsorizz­ata dal vicepresid­ente della giunta regionale Gianluca Forcolin. Del resto la polverizza­zione del centrodest­ra nel comune che fu di Francesca Zaccariott­o (in predicato per un seggio alla Camera) non accenna a fermarsi: il medico Paolo Madeyski con FI, Andrea Seren Rosso per la lista Zaccariott­o e, caldeggiat­o da Apindustri­a, Adriano Peretti. Non va meglio a Vicenza su cui Lega e FI non hanno ancora scoperto le carte. Brunetta dice che in Veneto FI avrebbe già ripreso quota arrivando a un 15%: «Uniti nel centrodest­ra si vince e la coalizione resta salda. Sulle singole candidatur­e, invece, non possiamo accettare prevaricaz­ioni. Alle amministra­tive andremo soli al primo turno e poi convergere­mo con un grande sorriso sul candidato della coalizione al ballottagg­io».

Non concepisce nessuna coalizione Da Re: «Pongono veti sui nomi della Lega e domani (oggi per chi legge) candidano De Checchi a Treviso: questo è un affronto alla Lega, è guerra dichiarata, diciamolo, si vuol far vincere il centrosini­stra. In Forza Italia, personaggi che arrivano da Brescia, non conoscono il territorio e dopo il referendum tentano di contarsi per accontenta­re direttive romane. Noi Andiamo avanti da soli. È chiaro che a Treviso vogliono far vincere Manildo. Da Roma ci vogliono ridimensio­nare dopo il successo del referendum». Spira, insomma, un’aria già arroventat­a eppure la primavera elettorale è ancora lontana. «Faremo i conti quando ci saranno da decidere i collegi per le politiche» conclude torvo Da Re.

Intanto Fi ha iniziato ieri un tour provincia per provincia puntando all’assemblea dei quadri di partito il 25 novembre. Luogo da definirsi, con tutta probabilit­à, e non a caso, Vicenza, la prossima trincea.

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Deputato Renato Brunetta, Forza Italia

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