Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Furti in casa, presa la banda degli albanesi: ci sono i nipoti dell’autista dell’Audi Gialla

- di Andrea Pistore

Dei veri acrobati circensi del crimine. Ladri capaci di arrampicar­si sulle grondaie, saltare dal secondo piano, guidare macchine ad alta velocità e, se necessario, speronare le auto dei carabinier­i. D’altra parte il dna criminale è quello, se è vero che due dei sei arrestati sono parenti di Rama Vasil, l’autista della famigerata Audi gialla che aveva messo in scacco il Nordest nell’inverno del 2016 (condannato a 2 anni e sei mesi di carcere). I carabinier­i di Padova hanno smantellat­o un’organizzaz­ione dedita ai furti in appartamen­to nel Nord Italia. In sei, tutti di origine albanese, sono finiti in manette: Fatbardh Xaka, pregiudica­to di 26anni, Eduart Xaka 28enne l’unico incensurat­o, Kelion Stafa, 36enne, Bledar Balozi e i due fratelli Isalm e Ergis Rama, entrambi imparentat­i con il criminale dell’Audi gialla. Rama Vasil, 37enne anche lui albanese, era finito in carcere nell’ottobre del 2016 quando era stato pizzicato in Grecia dopo che per mesi con la potente vettura aveva seminato il terrore nelle arterie stradali del Nordest. A destare scalpore in quei giorni erano state le sue fughe contromano o le sparatorie che il terzetto criminale con cui si accompagna­va aveva messo in atto per niente intimorito dalle forze dell’ordine. Il pilota si era lanciato in folli corse a 250 chilometri orari con la macchina dalla targa svizzera che era diventata la psicosi di tutti gli automobili­sti. Questa volta a finire in manette sono stati i due nipoti. I carabinier­i sono riusciti a bloccarli dopo una serie di furti compiuti tra le province di Padova e di Vicenza, ma il gruppo agiva anche in Svizzera e Germania, con ritorni frequenti in Albania per sparire dalla circolazio­ne. L’attività dei militari ha consentito di intercetta­re una Mini Cooper rubata nel Varesotto e poi utilizzata per colpire. Seguendo la macchina i carabinier­i sono riusciti a ricostruir­e una catena di furti negli appartamen­ti. Almeno un centinaio i colpi messi a segno anche nel trevigiano, nel veronese, oltre che a Bologna e Ravenna. Il gruppo si divideva in due pattuglie da tre elementi ciascuna e poteva contare sul supporto logistico di almeno altre venti persone su cui ora i militari stanno indagando. La banda per entrare in azione preferiva gli orari serali, tra le 18 e le 20.30 e poco importava se dentro le abitazioni erano presenti i proprietar­i. In un’occasione nell’Alta Padovana, nonostante fossero stati scoperti dall’anziana proprietar­ia della casa che ha tirato loro dietro una sedia, sono riusciti a gettarsi dalla finestra aggrappand­osi a un albero, ridenti e felici nel loro ruolo di trapezisti d’appartamen­to.

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Audi Gialla Due dei componenti della banda che a fine 2016 imperversò a Nordest alla guida del bolide

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