Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Csm in visita a Vicenza «Tribunale-modello ma manca il personale»
Legnini In Veneto potrebbero arrivare nuovi magistrati e cancellieri
Non solo un tribunal e modello, capace di smaltire le cause in arretrato, di migliorare il welfare del personale e di avvicinarsi alle esigenze della società civile. Quello di Vicenza, è soprattutto il Palazzo di Giustizia che presto sarà chiamato a gestire il processo più grande della sua storia: quello alla Banca Popolare.
Si è parlato di questo, ieri, nel corso della visita di una delegazione del Consiglio superiore della magistratura guidata dal vicepresidente Giovanni Legnini.
«Per sostenere un tessuto produttivo e dinamico come quello veneto - ha ricordato il sindaco di Vicenza, Achille Variati - è fondamentale che la macchina della Giustizia funzioni alla perfezione». Un risultato che si ottiene anche rispondendo alla cronica carenza di personale di cui soffrono i nostri tribunali. E se Vicenza ha appena accolto sei nuovi magistrati, resta grave il deficit che interessa le figure amministrative, specie quelle di alto livello. «Siamo in contatto con il ministero per trovare delle soluzioni», ha spiegato il presidente Alberto Rizzo.
Contatti che procedono anche in vista dell’udienza preliminare sul crac di PopVicenza. «Probabilmente arriveranno dei rinforzi - ha spiegato il procuratore Antonino Cappelleri per far fronte all’enorme mole di lavoro relativa a questo procedimento. Basti pensare alla necessità di digitalizzare il milione di documenti raccolti nel corso dell’inchiesta».
Legnini ha spiegato che in futuro potrebbero arrivare nuovi magistrati in Veneto e ha ricordato l’intenzione del ministero di assumere nuovo personale amministrativo.
«Il tribunale di Vicenza ha fatto enormi passi in avanti, creando sinergie con la società che sono un esempio virtuoso per tutti», assicura il vicepresidente del Csm. Che sul tema della Banca Popolare non nasconde i sospetti relativi alla gestione delle inchieste avviate nei primi anni 2000 dalla procura di Vicenza: «Sono emersi episodi che meritavano di essere approfonditi. Purtroppo non abbiamo potuto intervenire perché tutti i magistrati coinvolti all’epoca oggi sono in pensione o sono stati trasferiti».