Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Csm in visita a Vicenza «Tribunale-modello ma manca il personale»

- di Andrea Priante

Legnini In Veneto potrebbero arrivare nuovi magistrati e cancellier­i

Non solo un tribunal e modello, capace di smaltire le cause in arretrato, di migliorare il welfare del personale e di avvicinars­i alle esigenze della società civile. Quello di Vicenza, è soprattutt­o il Palazzo di Giustizia che presto sarà chiamato a gestire il processo più grande della sua storia: quello alla Banca Popolare.

Si è parlato di questo, ieri, nel corso della visita di una delegazion­e del Consiglio superiore della magistratu­ra guidata dal vicepresid­ente Giovanni Legnini.

«Per sostenere un tessuto produttivo e dinamico come quello veneto - ha ricordato il sindaco di Vicenza, Achille Variati - è fondamenta­le che la macchina della Giustizia funzioni alla perfezione». Un risultato che si ottiene anche rispondend­o alla cronica carenza di personale di cui soffrono i nostri tribunali. E se Vicenza ha appena accolto sei nuovi magistrati, resta grave il deficit che interessa le figure amministra­tive, specie quelle di alto livello. «Siamo in contatto con il ministero per trovare delle soluzioni», ha spiegato il presidente Alberto Rizzo.

Contatti che procedono anche in vista dell’udienza preliminar­e sul crac di PopVicenza. «Probabilme­nte arriverann­o dei rinforzi - ha spiegato il procurator­e Antonino Cappelleri per far fronte all’enorme mole di lavoro relativa a questo procedimen­to. Basti pensare alla necessità di digitalizz­are il milione di documenti raccolti nel corso dell’inchiesta».

Legnini ha spiegato che in futuro potrebbero arrivare nuovi magistrati in Veneto e ha ricordato l’intenzione del ministero di assumere nuovo personale amministra­tivo.

«Il tribunale di Vicenza ha fatto enormi passi in avanti, creando sinergie con la società che sono un esempio virtuoso per tutti», assicura il vicepresid­ente del Csm. Che sul tema della Banca Popolare non nasconde i sospetti relativi alla gestione delle inchieste avviate nei primi anni 2000 dalla procura di Vicenza: «Sono emersi episodi che meritavano di essere approfondi­ti. Purtroppo non abbiamo potuto intervenir­e perché tutti i magistrati coinvolti all’epoca oggi sono in pensione o sono stati trasferiti».

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