Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Nuovo bookshop per il Teatro Olimpico, parte il concorso di idee internazionale
VICENZA Poter progettare una struttura architettonica che funga da bookshop del più antico teatro coperto del mondo. Sono pochi, forse, gli architetti di fama internazionale che rifiuterebbero una simile proposta. Ma è proprio questo il provvedimento che il Comune si appresta a indire nei prossimi mesi: un concorso di idee a livello internazionale per trovare un progettista «di livello» in grado di disegnare una struttura che possa convivere con le armonie palladiane del teatro di piazza Matteotti. L’iniziativa non è un’idea spot ma rientra in un progetto ben preciso, ovvero quello della «rivoluzione Baricco» per rivedere il modo in cui si visita il teatro Olimpico.
L’idea infatti porta la firma di Alessandro Baricco e della sua Scuola Holden e si concentra sullo «storytelling», ovvero la capacità di raccontare una storia dietro alla semplice visita. In sostanza prevede l’utilizzo di immagini, video, suoni, maxischermi, un percorso pre-fissato per il turista e pure ingressi scaglionati a gruppi e ogni 30 minuti. Il tutto condito con alcune modifiche dello spazio interno all’Olimpico, la più importante delle quali riguarda il bookshop: con una spesa di 320 mila euro (di cui metà da sponsor privati e metà dal Comune) il progetto prevedeva il trasloco di quell’area all’esterno del teatro, dentro una nuova struttura ipotizzata in un angolo del cortile dell’Olimpico.
Il passato, però, è d’obbligo perché il progetto-Baricco, presentato nel settembre 2016, doveva partire lo scorso marzo ma si è arenato poco prima. E il motivo è legato alla vicenda Unesco: gli ispettori in visita in città la scorsa primavera - in seguito alla segnalazione dell’ente per eventuali danni provocati al sito Unesco da alcuni progetti urbanistici - hanno fatto il punto anche sullo stato di conservazione e valorizzazione del teatro di piazza Matteotti, compreso il progetto del nuovo stile di visita ideato da Baricco. E qui la preoccupazione è emersa in merito alla nuova struttura esterna per il bookshop, che secondo gli ispettori deve ottenere il via libera dall’ente ma soprattutto dovrebbe essere firmata da un architetto di fama internazionale, una forma di garanzia in virtù del valore del sito. «In quel momento ci siamo fermati - spiega l’assessore alla Crescita, Jacopo Bulgarini d’Elci - perché lo spostamento del bookshop era prerogativa imprescindibile per il progetto, ma non avevamo tempo per un concorso internazionale». A questo si aggiunge che il bookshop è gestito dalla società Civita tre Venezie, con regolare contratto, che scade nel 2019 e che prevede l’attività negli spazi attuali. Insomma, un rompicapo che Comune, scuola Holden e società hanno risolto così: il bookshop viene spostato in via temporanea all’ingresso del teatro fin da quando, il 3 marzo, è previsto il nuovo avvio del progetto-Baricco che avrà una durata sperimentale di un anno. «In questo anno di sperimentazione - afferma Bulgarini d’Elci - credo sarà possibile avviare la procedura per indire un concorso di idee a livello internazionale al fine di ottenere un progetto che, se potrà anche costare più di quello previsto, avrà un valore architettonico e una valenza molto maggiore».