Chiede l’autostop, ma viene violentata Un’altra sfugge all’accoltellamento A Valdagno: soccorsa dalla polizia, dopo le ferite inferte dal compagno

VICENZA Violentata da uno straniero che l’ha raccolta mentre faceva, ubriaca, l’autostop. È quanto ha denunciato, nero su bianco, ai carabinieri di Schio lunedì mattina una quarantenne altovicentina: secondo la donna, la violenza, su cui ora i militari stanno indagando, sarebbe avvenuta domenica sera. In parallelo, la polizia locale Valle Agno ha denunciato un 52enne valdagnese per lesioni: maltrattava la compagna, l’aveva addirittura presa a coltellate.

«Avevo litigato con il mio compagno, mi sono fatta portare in un pub a Priabona». È quanto ha dichiarato ai carabinieri lunedì mattina la quarantenne che ha denunciato la violenza sessuale. In realtà aveva telefonato ai militari già la sera prima, dopo l’accaduto. Secondo il suo resoconto, dopo un litigio con il convivente era uscita di casa e, con l’autostop, si era fatta accompagnare nella località di Monte di Malo, dove era scesa. Lì aveva alzato il gomito in un locale, per poi uscire e tornare a salire in un’auto condotta da un africano. L’uomo l’avrebbe portata in un piccolo parco giochi e lì costretta a subire un rapporto sessuale completo. Sul caso sono in corso indagini serrate, sia per trovare il presunto responsabile che per accertare la veridicità dell’accaduto.

Intanto, a Valdagno al convivente molesto è stato notificato il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla compagna 46enne. La polizia locale è intervenuta dopo una richiesta di aiuto della donna, che due settimane fa aveva chiamato i vigili da un bar dove l’uomo l’aveva abbandonata dopo essersi preso i suoi beni personali e il cellulare. Gli agenti, dopo un po’, si sono accorti che non si trattava di un banale litigio di coppia.

Vicino alla carta d’identità, nella borsa, la 46enne aveva un coltellino intriso di sangue: è emerso che il compagno la maltrattava con quello, all’addome la donna presentava tagli e tumefazioni. È stata portata all’ospedale e immediatamente sono seguiti i provvedimenti cautelari.

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