Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
«Vogliamo soldi», i profughi protestano
Manifestazione davanti alla prefettura di 60 richiedenti asilo: «Ci servono per il cibo»
VICENZA «Vogliamo studiare l’italiano, avere la carta d’identità e i soldi per il cibo, oppure poterlo comprare assieme alla cooperativa. La lavatrice l’abbiamo dovuta acquistare con il pocket money». Sessanta ragazzi africani, quasi tutti ospitati a Vicenza dalla cooperativa Le Orme, per questi motivi ieri mattina hanno manifestato per alcune ore davanti alla prefettura con cori, cartelli e striscioni colorati. La manifestazione è stata organizzata da «Welcome refugees».
Le richieste I richiedenti asilo in contra’ Gazzolle: «Vogliamo anche porte studiare l’italiano»
VICENZA «Vogliamo studiare l’italiano, avere la carta d’identità e i soldi per il cibo, oppure poterlo comprare assieme alla cooperativa. La lavatrice l’abbiamo dovuta acquistare con il pocket money». Sessanta ragazzi africani, quasi tutti ospitati a Vicenza dalla cooperativa Le Orme, per questi motivi ieri mattina hanno manifestato per alcune ore davanti alla prefettura con cori, cartelli e striscioni colorati. La manifestazione è stata organizzata da «Welcome refugees», associazione legata al Bocciodromo. Una delegazione è stata ricevuta a Palazzo Volpe. I richiedenti asilo avevano già protestato nei giorni scorsi in viale Milano, davanti alla sede della cooperativa. In città sono ospitati in due stabili, in viale San Lazzaro e via Capri. «La protesta ha più motivi. Chiediamo chiarezza e verifiche sulle cooperative che hanno vinto il bando: devono rispettarne le prescrizioni, non tutte le cooperative lo fanno» osservano Nora Rodriguez e Maria Chieregato insegnanti di italiano volontarie dell’associazione Welcome Refugees, ieri presenti con i richiedenti asilo al sit-in in contra’ Gazzolle. Come prevede il nuovo bando della prefettura di Vicenza la cooperativa ha smesso di erogare direttamente ai richiedenti asilo i soldi per l’acquisto dei pasti. Verrebbe dato solo il «pocket money», pochi euro a settimana. «Inoltre – dichiara Marco Zilio, della delegazione salita a trattare – nel caso della coop Le Orme non vengono messi a disposizione mediatori culturali qualificati, come prevede il bando, non c’è adeguata assistenza sanitaria e si fanno solo quattro ore a settimana di lingua italiana. E c’è dell’altro, visto che non vengono riparati gli elettrodomestici rotti». La prefettura ha risposto «positivamente – continua Zilio – i funzionari ci hanno detto che interverranno. Da Palazzo Volpe ci assicurano anche che manderanno una circolare al Comune di Vicenza, sottolineando che con il contratto di affitto i ragazzi hanno diritto ad ottenere la carta d’identità». Per quanto riguarda i soldi destinati al cibo – si tratterebbe di 125 euro al mese – i migranti «hanno proposto che una persona per appartamento accompagni gli operatori che vanno a comprarlo. In modo da accontentare tutti». La manifestazione dei profughi, controllata a stretta distanza da polizia e vigili urbani, per tutta la mattinata ha occupato contra’ Gazzolle.
Sul caso è critica l’associazione di destra Vicenza ai Vicentini. «Questi migranti sono solo pedine di chi sostiene l’accoglienza per propria convenienza – dichiara il portavoce Stefano Boschiero - Chiedono diritti ma non conoscono i doveri. Chiedono la residenza ma non conoscono nemmeno la lingua del Paese che li ospita». Il gruppo ritiene «assurda la protesta di stamane: queste iniziative altro non fanno che alimentare il conflitto sociale tra poveri, tra migranti tutelati ed italiani sempre più relegati in secondo piano. Siamo convinti che questi signori siano da troppo tempo delle mere pedine manovrate a piacimento dalla solita parte politica che propaganda l’accoglienza per propria convenienza, girando le spalle e offendendo gli onesti cittadini italiani».