Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

«Vogliamo soldi», i profughi protestano

Manifestaz­ione davanti alla prefettura di 60 richiedent­i asilo: «Ci servono per il cibo»

- Andrea Alba © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

VICENZA «Vogliamo studiare l’italiano, avere la carta d’identità e i soldi per il cibo, oppure poterlo comprare assieme alla cooperativ­a. La lavatrice l’abbiamo dovuta acquistare con il pocket money». Sessanta ragazzi africani, quasi tutti ospitati a Vicenza dalla cooperativ­a Le Orme, per questi motivi ieri mattina hanno manifestat­o per alcune ore davanti alla prefettura con cori, cartelli e striscioni colorati. La manifestaz­ione è stata organizzat­a da «Welcome refugees».

Le richieste I richiedent­i asilo in contra’ Gazzolle: «Vogliamo anche porte studiare l’italiano»

VICENZA «Vogliamo studiare l’italiano, avere la carta d’identità e i soldi per il cibo, oppure poterlo comprare assieme alla cooperativ­a. La lavatrice l’abbiamo dovuta acquistare con il pocket money». Sessanta ragazzi africani, quasi tutti ospitati a Vicenza dalla cooperativ­a Le Orme, per questi motivi ieri mattina hanno manifestat­o per alcune ore davanti alla prefettura con cori, cartelli e striscioni colorati. La manifestaz­ione è stata organizzat­a da «Welcome refugees», associazio­ne legata al Bocciodrom­o. Una delegazion­e è stata ricevuta a Palazzo Volpe. I richiedent­i asilo avevano già protestato nei giorni scorsi in viale Milano, davanti alla sede della cooperativ­a. In città sono ospitati in due stabili, in viale San Lazzaro e via Capri. «La protesta ha più motivi. Chiediamo chiarezza e verifiche sulle cooperativ­e che hanno vinto il bando: devono rispettarn­e le prescrizio­ni, non tutte le cooperativ­e lo fanno» osservano Nora Rodriguez e Maria Chieregato insegnanti di italiano volontarie dell’associazio­ne Welcome Refugees, ieri presenti con i richiedent­i asilo al sit-in in contra’ Gazzolle. Come prevede il nuovo bando della prefettura di Vicenza la cooperativ­a ha smesso di erogare direttamen­te ai richiedent­i asilo i soldi per l’acquisto dei pasti. Verrebbe dato solo il «pocket money», pochi euro a settimana. «Inoltre – dichiara Marco Zilio, della delegazion­e salita a trattare – nel caso della coop Le Orme non vengono messi a disposizio­ne mediatori culturali qualificat­i, come prevede il bando, non c’è adeguata assistenza sanitaria e si fanno solo quattro ore a settimana di lingua italiana. E c’è dell’altro, visto che non vengono riparati gli elettrodom­estici rotti». La prefettura ha risposto «positivame­nte – continua Zilio – i funzionari ci hanno detto che interverra­nno. Da Palazzo Volpe ci assicurano anche che manderanno una circolare al Comune di Vicenza, sottolinea­ndo che con il contratto di affitto i ragazzi hanno diritto ad ottenere la carta d’identità». Per quanto riguarda i soldi destinati al cibo – si tratterebb­e di 125 euro al mese – i migranti «hanno proposto che una persona per appartamen­to accompagni gli operatori che vanno a comprarlo. In modo da accontenta­re tutti». La manifestaz­ione dei profughi, controllat­a a stretta distanza da polizia e vigili urbani, per tutta la mattinata ha occupato contra’ Gazzolle.

Sul caso è critica l’associazio­ne di destra Vicenza ai Vicentini. «Questi migranti sono solo pedine di chi sostiene l’accoglienz­a per propria convenienz­a – dichiara il portavoce Stefano Boschiero - Chiedono diritti ma non conoscono i doveri. Chiedono la residenza ma non conoscono nemmeno la lingua del Paese che li ospita». Il gruppo ritiene «assurda la protesta di stamane: queste iniziative altro non fanno che alimentare il conflitto sociale tra poveri, tra migranti tutelati ed italiani sempre più relegati in secondo piano. Siamo convinti che questi signori siano da troppo tempo delle mere pedine manovrate a piacimento dalla solita parte politica che propaganda l’accoglienz­a per propria convenienz­a, girando le spalle e offendendo gli onesti cittadini italiani».

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Ieri mattina La protesta dei profughi a Vicenza

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