Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Il saluto commosso ad Oboe «Piangiamo un sindacalista che sapeva ascoltare» I vertici della Cisl, gli amici, i politici e la gente comune: centinaia di persone ai funerali. Il messaggio del vescovo
carriera – iniziata da operaio alla Marzotto di Valdagno e proseguita con la guida della Cisl vicentina dal 1976 al 1991, poi di quella veneta – ad altri è spettato il compito di ricostruirne la figura politica. In primis al politologo Ilvo Diamanti, che Oboe volle alla guida dell’Ufficio studi che fondò alla Cisl di Vicenza negli anni Ottanta: «Era convinto che dovesse esserci un’alleanza tra il lavoro e lo studio, la ricerca. Senza la riflessione, non poteva esserci integrazione tra mondo del lavoro e società. Mi come fa un attore, dargli forma. Di Bruno ho e avrò sempre nostalgia, un sentimento sottile: la storia filtrata dalla nostra memoria che ne seleziona il meglio».
Achille Variati ha ricordato gli anni del post-Tangentopoli, quando guidò per un breve periodo il Partito Popolare. «C’erano diecimila amministratori ex Dc in Veneto, la maggior parte onesti – ha detto il sindaco di Vicenza e presidente della Provincia –. Contro chi predicava di distruggere tutto il vecchio, Bruno ci difese. Lo fece a modo suo, sfondando fisicamente le porte chiuse della direzione del partito, a piazza del Gesù a Roma, per cacciare mercanti e opportunisti. Sognava Tina Anselmi alla guida del Veneto, ma la sua linea perse. Se lo avessero ascoltato, questa regione avrebbe avuto una storia diversa». Il sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi lo ha conosciuto negli anni più recenti. «Lui era presidente del centro