Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)

Corrieri di uccelli «abusivi»: denunciati Nei guai padre e figlio pisani: nell’auto, dotata di ventole, 126 volatili del valore di quasi 10 mila euro

- A. Al.

VICENZA Apparentem­ente disoccupat­i, facevano una vita da nababbi come «corrieri» abusivi di uccelli da richiamo. I carabinier­i forestali di Vicenza hanno denunciato per maltrattam­ento di animali, ricettazio­ne, sigilli contraffat­ti due pisani, padre e figlio, di 55 e 25 anni, dopo una complessa indagine che si è conclusa quando ha nno fe r mato i due i n viaggio per le strade di Brescia. Nel bagagliaio avevano 126 uccelli fra cesene e tordi sasselli (in tutto un valore di mercato di quasi diecimila euro) a cui era stato inciso il ventre da poco: gli animali, feriti, erano destinati ad essere venduti a cacciatori locali.

I militari del colonnello Isidoro Furlan da tempo avevano fatto partire accertamen­ti, so- spettando un traffico in grande stile di avifauna nell’ambiente venatorio vicentino. Alcuni indizi di recente hanno portato a puntare proprio sui due toscani e la perquisizi­one della loro auto a Brescia, eseguita nei giorni scorsi, ha confermato la tesi dei forestali. Dentro la macchina – un’auto p r e s a a nol e g g i o – c ’e r a no quattro trasportin­i in legno, ognuno con 35 piccolissi­mi scomparti molto angusti dentro i quali erano state collocate 100 cesene e 26 tordi.

I militari, aiutati da colleghi to s ca ni e l o mbardi, ha nno scoperto che la coppia, già nota alle forze dell’ordine, aveva intrapreso la «carriera» di trasportat­ori abusivi con una serie di accorgimen­ti per non farsi scoprire. Noleggiava­no di volta in volta un’auto diversa, sistemavan­o gli uccellini – tutte femmine, le uniche adatte a fare da richiamo – nel bagagliaio e, oltre a regolare la temperatur­a interna con il climatizza­tore, mantenevan­o arieggiata la parte posteriore applicando delle ventole da 24 volt.

Gli animali venivano ceduti nel mercato nero: l’avifauna da richiamo è molto richiesta, gli allevament­i non soddisfano la domanda e i cacciatori sono disposti a pagare cifre elevate per r i c hi a mi a busivi . Quali prezzi applicasse­ro lo ha rivelato un’agendina trovata den- tro l’auto di padre e figlio toscani: in tutto, gli animali sarebbero stati ceduti per 9.360 euro. Gli sfortunati uccellini, che secondo i militari venivano ceduti anche in Francia, Romania e Albania, probabilme­nte erano stati cacciati con delle reti. Poi gli era stato applicato il sigillo abusivo. Erano anche feriti: i cacciatori avevano accertato che fossero femmine tramite il «sessaggio», un’incisione inguinale fatta ai volatili da richiamo per capirne il sesso.

Or a i mil i t a r i d i V i c e n z a stanno cercando di risalire agli altri anelli della catena: se questi erano i corrieri, restano da trovare i fornitori iniziali e tutti gli acquirenti abusivi.

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Il sequestro Ad operare i militari del Gruppo carabinier­i forestali di Vicenza, con i colleghi di Brescia, Pisa, Lucca e della Soarda

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