Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Export, mercato interno, occupazione l’economia vicentina non si ferma Confindustria: crescita straordinaria
VICENZA Pochi segni meno, molti segni più. E numeri che non si vedevano dal 2011, tanto che Confindustria si spinge a definirla «una crescita straordinaria». Ecco la sintesi della 137esima congiunturale sull’economia vicentina prodotta dall’associazione presieduta da Luciano Vescovi. Palazzo Bonin-Longare ha redatto il documento che analizza la produzione industriale del terzo trimestre del 2017 e il report porta a numeri positivi: «Si registra la maggior crescita degli ultimi sette anni», è la tesi di Confindustria.
Nei numeri, il dato confortante è proprio quello della crescita, a quota 3,91% rispetto allo stesso trimestre del 2016 (e contro un 1,58 % del secondo trimestre 2017). L’aumento più importante è registrato sul capitolo «export», da sempre caratteristica del territorio vicentino che è stabile al terzo posto in Italia come volume di export in provincia: nel penultimo trimestre dell’anno le vendite in Unione europea segnano un +4,99%, mentre i mercati extra-Ue fanno ancora meglio, registrando un aumento del 6,47%, che rappresenta un dato degno di nota: il risultato di quest’anno è infatti migliore dal terzo trimestre 2015, anno record per l’export vicentino che toccò i 17,1 miliardi di euro di vendite oltreconfine. E le note positive non finiscono alla frontiera: nei numeri resi noti da Confindustria cresce infatti anche il mercato interno (+ 3,52% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), confermando una striscia positiva delle vendite in Italia che continua ininterrotta dal settembre 2014. Segni più anche sull’occupazione, con un incremento del 1,13% e un’azienda su tre - pari al 29% delle imprese intervistate - che dichiara di voler aumentare l’organico (a fronte del 12% delle aziende che dichiara di volerlo ridurre). Crescono, in modo particolare, i settori dell’alimentare, del chimico, del meccanico, dell’orafo e delle materie plastiche. Le aree carta-grafica e legno-mobile segnano numeri positivi per produzione ed export ma negativi sul fronte della produzione, mentre segni meno per produzione ed esportazioni arrivano dai settori cemento, calce, vetro, marmo e concia, con quest’ultima che registra però continui aumenti di occupazione.