Corriere del Veneto (Vicenza e Bassano)
Premio «12 Apostoli» a Recalcati, la scrittura che indaga l’inconscio
Nel disegno (una tradizione) di Giancarlo Zucconelli, Lacan siede sul lettino e Massimo Recalcati prende appunti sotto lo sguardo di Freud. «A me piace definire Recalcati come “un riflettore”, perché sa riflettere in maniera semplice e chiara su concetti complessi e al contempo illuminare, come di riflesso, le parti a noi meno note, quelle un po’ più oscure dell’animo umano».
Parole di Antonio Gioco, figlio di Giorgio, cioè del papà del Ristorante 12 Apostoli e di un Premio - fondato nel ‘68 insieme a Indro Montanelli, Enzo Biagi, Giulio Nascimbeni e Cesare Marchi - che quest’anno «torna alle origini» con un solo vincitore (niente Premio dell’Arte) ed esalta «l’analisi lucida e appassionata su un’epoca che sembra aver dissolto ogni confine, compresi quelli stabiliti dai tabù»: l’analisi insomma di Recalcati ne I tabù del mondo, il volume pubblicato due mesi fa per Einaudi. Anni 57, psicoanalista, membro dell’Associazione lacaniana italiana (Lacan, per lui, è un maestro), scrittore e docente milanese (insegna anche all’Università di Verona, corso di «Psicoanalisi e scienze umane»), Recalcati è dunque la nuova «penna» del Premio, nato, come ricorda Giorgio Gioco, «dal senso più profondo dell’amicizia» e creato per «celebrare i grandi giornalisti e letterati facendoli incontrare con Verona». La premiazione si terrà il primo dicembre al Teatro Nuovo, poi cena, ovviamente, ai «12 Apostoli».